Ai ragazzi dei Cinque Stelle, cittadini deputati, non si può negare una significativa quota di simpatia. Le loro spontanee gesta politiche, ma anche le parole che pronunciano in video si segnalano sempre per quell’ingenuità tipica della giovinezza, quando le persone con le quali si trascorre gran parte del tempo finiscono per assumere i contorni delle speranze e delle illusioni che inevitabilmente cadranno una volta entrati nel mondo reale degli adulti. Prendiamo per esempio Alessandro Di Battista, detto il Diba. Giovane di sinistra, si dice orgoglioso di essere figlio di suo padre, indomito camerata in camicia nera. Uno spirito libero che indubbiamente denuncia un indice di intelligenza non comune. Infatti Grillo lo vezzeggia più di altri che pure gli sono vicini e fedelissimi. Ieri però, dopo aver atteso diligentemente il nulla osta dall’assemblea dei deputati pentastellati, si è presentato baldanzoso alle invasioni barbariche condotte da Daria Bignardi e subito ha mostrato tutti i limiti dell’inesperienza, senza neanche riflettere su quanto stava dicendo: “Speranza (capogruppo alla Camera del PD), è un pollo di batteria. E’ il Gasparri dei poveri. Cresciuto nel partito, è abituato ontologicamente alla menzogna. Il suo orizzonte è quello del partito nel quale vuole restare a vita. E’ proprio il concetto di politica come professione che NON funziona. Tutto il sistema partitocratico è marcio. Ci sono però persone che stimo”. Faccia i nomi, sollecita la conduttrice. “Cuperlo ad esempio, è una brava persona, ma deve tirare fuori il coraggio e l’onestà, altrimenti è un colluso anche lui”. Poveraccio Cuperlo, dove potrà mai trovare il coraggio per non essere un colluso al sistema partitocratico come Speranza? E’ cresciuto nel partito esattamente come Speranza, ha sempre e solo lavorato nel partito dove attualmente risulta essere ancora un impiegato in aspettativa e lui stesso dichiara di aver avuta una sola esperienza di lavoro extra-partitocratica in qualità di docente a contratto esperto in teoria e tecnica della comunicazione pubblica. Pensiamo che il nostro grillino dovrà restare orgoglioso del papà ancora a lungo prima di trovare qualche onesto lavoratore in politica di cui andar fiero. Godetevelo, è uno spasso Alessandro detto Diba:
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