L’inflazione di “talk show” ha fatto crollare gli ascolti, il dibattito politico ha rigettato l’intermediazione manipolativa e si è spostato in rete dove tutti potenzialmente diventiamo protagonisti, ma per Santoro la “politica online non è rappresentata in maniera pluralistica”. La rete sarebbe popolata dalle “persone più diverse, strane e con i bisogni più variegati”…animate da un sentimento di rivolta per la presa del potere. Una sorta di piazza Tharir contro tutto quanto è istituzione, politica e giornalismo compreso. Grillo e Casaleggio, a differenza di altri politici che non misurano il polso del paese, hanno adottato la tecnica di mettersi in ascolto e di percepire le sensazioni e le emozioni di questa opinione pubblica digitale della quale si dichiarano portavoci, ma “io non vedo solo elementi limpidi”, nella battaglia politica del M5S. Santoro scorge una “regia unica organizzata” dei commenti e delle opinioni in rete, alla stregua di due grandi fratelli che però non illustrano la visione di fondo del loro progetto politico, non spiegano quale modello sociale intendono realizzare il giorno in cui i Di Battista and friends raggiungano il 51% e prendono il potere. E’ un aspetto che inquieta Santoro perché “può avere degli effetti pericolosi indipendentemente dalla volontà di Grillo e Casaleggio”. Nella seconda parte dell’intervista alcune analisi si potrebbero classificare esilaranti, se non ci fossero date come il segno di una crisi profonda in cui versa l’intero sistema che si reggeva sulla mediazione di alcune corporazioni da quella sindacale a quella politica, da quella imprenditoriale a quella editoriale e che ora si sentono minacciate perché dall’avvento di internet avvertono progressivamente di essere state sempre più emarginate col rischio concreto di finire nell’irrilevanza: Grillo infatti sarebbe estraneo al cambiamento del paese secondo Santoro, perché quelli che l’avrebbero “ribaltato” sono Pisapia e De Magistris. Grillo infatti si sarebbe solamente attrezzato a raccogliere quanto seminato dai sindaci di Milano e Napoli. Immaginate un pò di quale ribaltone si sono resi protagonisti Pisapia coi bivacchi di stranieri in stazione e il povero De Magistris che non sapendo dove mettere la sua immondizia, la spedisce in Olanda. Se questo è il meglio, vuol dire che il giornalismo italiano è arrivato alla frutta e finisce per parlarsi addosso. Santoro infine confessa che quello con Grillo fu vero amore fino al V-day, la passione però si sarebbe spenta quando in seguito quelli del V-day si sono organizzati in movimento politico. Come a dire: finché non conti nulla mi vai bene, se però raggiungi il traguardo e fai a meno di me, allora non ti amo più…
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