Chi è il martire tra Israele ed Hamas?

Pasquale Giustiniani, luglio 2014Un conflitto perdurante quello tra Israele e Palestinesi, settant’anni di recrudescenze senza addivenire ad una pace sicura. Su entrambi i fronti si possono trovare buoni motivi per aderire alla causa. Da un lato i palestinesi costretti in una striscia di terra sistematicamente erosa dagli insediamenti dei coloni israeliani, privati di ogni reale possibilità autonoma di sviluppo economico che non sia l’assistenza finanziaria garantita dai paesi arabi del golfo Persico e dall’opera delle Organizzazioni Internazionali; dall’altro fronte Israele che avverte nella vita quotidiana la presenza ostile di un vicino che progetta attentati e porta attacchi missilistici al cuore stesso del popolo di Davide. Come riconoscere l’oppressore e distinguere il martire in un contesto nel quale forse l’errore fatale è stato commesso quando si è pensato di dare una Patria ai popoli dell’Esodo nell’area di una terra islamizzata da ottocento anni. Quella che vi proponiamo nel video che segue non è un’analisi partigiana e nemmeno un tentativo di esercitarsi nella ricerca di soluzioni improbabili quanto una lettura minimalista della realtà medio-orientale che vede il rischio riassumersi non in un conflitto tra Stati di popoli avversi dalle culture incompatibili, quanto piuttosto in piccoli gruppi radicali isolati che finiscono però per dettar legge con le loro azioni violente, agli stessi Stati costretti a reagire con la forza. Le tesi del prof. Giustiniani non ci persuadono del tutto, gli riconosciamo però una originalità che a scorrere la stampa tradizionale di questi giorni, non trova emuli.

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