Il soviet vesuviano dopo Rossi epura anche il magistrato Narducci

Venite tutti a Napoli garantiamo il mare bello, il sole caldo, la pizza al pomodoro, il mandolino dolce, il cuore che più grande NON c’è e della Legge ve ne potete “fottere (fregare, per gli italiani che ci leggono). La Legge NON è mai stato un precetto per i napoletani, è ben noto in tutto il mondo come l’intelligenza di cui sono geneticamente dotati che unita a furbizia, scaltrezza, pigrizia ed indolenza ne fanno l’archetipo degli anarcoinfingardi. Le assemblee formate da disoccupati organizzati per non faticare, centri sociali, movimenti verdearancio, comitati antidiscarica, mamme vulcaniche che tra il pranzo e la cena amano portarsi in strada piuttosto che pulire casa, sociologi d’accatto con alla testa ex detenuti alla ricerca di reddito garantito dallo Stato, hanno deliberato la supremazia della giustizia sociale sulla legge e dopo il giovane manager Raphael Rossi che si era opposto alle assunzioni clientelari, hanno costretto alle dimissioni Narducci colpevole di esigere affitti arretrati, multe non pagate, tasse evase, contratti meno onerosi, lavoro straordinario effettivamente svolto, turnazioni quando occorre. Il soviet vesuviano con l’epurazione di Narducci ha dunque deliberato che a Napoli hanno diritto di cittadinanza oltre i figli degli immigrati irregolari, tutti i parcheggiatori abusivi, gli ambulanti senza licenza, i portoghesi dei servizi di trasporto, gli evasori della Tarsu, i morosi delle case popolari, i contrabbandieri che si riaffacciano a Ponticelli, i borseggiatori di piazza Garibaldi, i taxisti abusivi, i fannulloni dei servizi comunali, i ribellisti di professione, i falsi invalidi con permesso di parcheggio, i morosi del servizio idrico, i riciclati nelle partecipate, gli accattoni con villa a mare, tutta gente che vota e che sarebbe costretta a cambiare vita se fosse applicata la Legge.

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