Aggiornamento: NON mi scuso e NON sono pentito, ma Lei è stato esageratamente scostumato rinfaccia Luca Telese vis à vis a Brunetta. NO, non è vero, non è vero è falso. Sono stato insultato ed il convegno sull’innovazione NON era l’occasione adatta per parlare di precariato. Sono stato vittima di un agguato. Brunetta come un pò tutti i ministri di questo governo, NON ha più argomenti per rispondere e ribatte ripetendo ossessivamente con dinieghi in monosillabe. Infatti, NON ritira l’accusa ai precari di essere “l’Italia peggiore” poi però, in quel convegno sull’innovazione era seduto accanto ad un condannato per peculato. Infine promette di ricevere le due ragazze non prima di aver negato che nella PA centrale vi siano precari.
Chi mente? La verità è in questo video
L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello, tenta di chiarire l’indirizzo degli insulti lanciati ai precari della PA che provavano a fargli una domanda sulle possibili soluzioni alla loro condizione, ma peggiora ancora più gravemente il tenore delle sue osservazioni Brunetta. Il ministro e tutto il governo che pensavano di viaggiare col vento in poppa dopo le due sberle in rapida successione, alle amministrative ed ai referendum che hanno letteralmente bocciato e fatto saltare i pilastri della politica economica e di giustizia fin qui propugnate con vigore “squadristico”, sono rimasti interdetti e confusi al punto da perdere ogni contatto con la realtà sociale del paese. Brunetta appunto ieri 14 giugno 2011 ospite di Lilly Gruber nella trasmissione su LA7, s’è arrischiato a sostenere che i referendum sono stati inutili e regressivi non tenendo in alcun conto i dati dell’affluenza ma soprattutto gli esiti schiaccianti del SI all’abrogazioni di leggi ingiuste come il legittimo impedimento.
L’Italia peggiore userebbe la rete come un manganello perché poi quella migliore, si trova spiazzata nell’usare le TV pubblica e commerciale come un dolcificante, come un edulcorante della crisi e della società reale.
Per fortuna caro Brunetta che il santo manganello della rete svolge bene il suo compito, restituisce un briciolo di verità che altrimenti sarebbe del tutto oscurata. E’ grazie al santo manganello della rete che i popoli del nord Africa trovano il coraggio per entrare in occidente da protagonisti ed è proprio questa rete che tanto è stata importante per veicolare i precetti della sua Riforma che continuiamo a considerare utile per ristabilire un senso di dignità ed onore nel lavoro pubblico. E’ con la controinformazione che si risponde alla menzogna non certo girando le spalle ed insultando questi giovani che anche grazie alle sue campagne “innovative”, hanno ritrovato nel lavoro pubblico una possibilità di servire onorevolmente e con rinnovato orgoglio il proprio paese. Tra le mille risposte che poteva rendere Lei ha scelto la peggiore: l’insulto. Lei che dovrebbe considerarsi ministro, cioè, primo servitore dei cittadini tutti, evidentemente NON crede più nel suo lavoro, NON ha più argomenti convincenti piegato com’è, nella difesa di un solo uomo ed ha commesso un madornale errore politico che cancellerà tutto quanto di buono l’opinione pubblica aveva saputo apprezzare della sua opera. Ha mostrato che NON c’era sincerità nelle Sue campagne “moralizzatrici” e così come il Suo capo ha usato il manganello mediatico per imbonire l’Italia, i Blogger della rete insieme all’Italia migliore che ripugna le cricche e le P4, per reazione continueranno a sorvegliare l’operato dei potenti col santo manganello del web.