A sem pin ‘d furaster, ricchezza mamma dei vizi.

Novi di Modena, il 50% dei neonati sono Stranieri. Insorge la Lega: è una logica conseguenza della politica che ha offerto loro servizi, assistenza e case pagate coi soldi dei novesi che da sempre hanno lavorato e prodotto qui. I bimbi non hanno colore, se poi scorriamo le graduatorie risponde l’assessore, costateremo che i primi posti negli asili sono sempre degli italiani perché il requisito per la precedenza è il lavoro di entrambi i genitori mentre nella maggior parte dei casi, le mamme straniere restano a casa. E’ così anche per le case, solo 8 sono in affitto agli stranieri. Negli anni ’90 il problema erano i meridionali che venivano su a fare i manovali a prezzi stracciati, respinti i fratelli sono arrivati gli stranieri ma forse il problema di cui pochi hanno coscienza nelle ricche realtà del nord è il modello sociale che ha rincorso per 50 anni un tenore di vita elevato sostenuto dallo sviluppo avanzato. Godersi la vita ed investire il proprio reddito per mantenere abitudini e costumi dispendiosi ha indotto a compiere scelte personali per le quali la famiglia tradizionale con tre/quattro figli è uscita dallo spettro dei fini esistenziali valutata come un peso insostenibile. Quindi, più che invasione dello straniero bisognerebbe parlare di occupazione di spazi ed opportunità che non potevano non essere appetibili ed attrattivi per chi viene da realtà economiche, sociali e politiche depresse ma che conserva integra quella misura umana di futuro che le società opulente vedono invece unicamente riflessa nel dio “denaro”. Azzardiamo anche un’altra considerazione che coglie nell’inevitabile processo di emancipazione e liberazione femminile giusto e per tanti versi non rinviabile, un’altro dei motivi concorrenziali che hanno determinata la decrescita demografica che i più attenti studiosi pongono in stretta relazione con l’indice esasperato dei bisogni che fanno capo alla società dei consumi.

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