I blogger sono liberi, possono scrivere ed aggiornare il loro “giornale quotidiano” senza riserve. Lo ha sancito la Terza Sezione della Corte di Cassazione con una formula che cancella le vergognose ed anacronistiche sentenze del Tribunale di Modica e della Corte di Appello di Catania e NON lascia dubbi perché il fatto NON sussiste. “Accade in Sicilia”, il blog giornalistico del prof. Carlo Ruta, non registrato in Tribunale e privo di un direttore responsabile informava su fatti di mafia ma fu oscurato ed il suo autore censurato dall’onta di una condanna penale. La Cassazione ha scritto una pagina storica in ordine ai valori della libertà di pensiero e d’informazione, anche in relazione ai nuovi strumenti di trasmissione del pensiero. Ancora una volta la massima Corte si è dimostrata ben più avanzata e liberale dei giudici di merito, dichiara l’avvocato Giuseppe Arnone che ha patrocinato il ricorso. E’ questa una sentenza che restituisce a ciascuno di noi, la possibilità di esercitare a mezzo della rete in maniera efficace, quella funzione fondamentale di controllo sociale capillare e diffuso che la stampa tradizionale, condizionata da fattori economici, di proprietà, di lobby, non riesce più a svolgere con la necessaria autonomia.
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Accade in Sicilia, ma potrà accadere anche a noi
Accade in Sicilia era un blog dai tanti, troppi clic scottanti. Su accade in Sicilia il prof. Carlo Ruta scriveva di mafia o meglio, ripercorreva alcuni processi per mafia e criticava sentenze e motivazione delle stesse con arguzia e competenza. Finché un giorno un giudice si sentì offeso dalle sue osservazioni e lo denunciò per stampa clandestina. Il Tribunale di Modica, argomentando sugli aggiornamenti quotidiani del Blog e sul layout scelto dal prof. Ruta per impaginare i suoi post, sentenziò che accade in Sicilia fosse equiparabile ad una testata giornalistica e che dunque doveva essere registrata nominando un direttore responsabile. Il Blog, divenuto giornale clandestino fu censurato ed al prof. Ruta fu inflitta una condanna penale poi confermata in appello. Oggi la Cassazione si pronuncerà e se dovesse confermare la condanna in applicazione di un’assurda legge voluta e votata dal PD Giulietti, cosa che pochi ricordano e scrivono, ciascuno di noi blogger dovrà in cuor suo riconsiderare l’assunto dell’art. 21 della Costituzione e decidere se rischiare, continuando ad esprimere liberamente il proprio pensiero o porre termine ad un’esperienza esaltante come questa di far conoscere le proprie verità e decidere di scendere al bar la sera, a bivaccare con gli amici, piuttosto che partecipare in rete ad una narrazione della storia collettiva vissuta e non più solamente da spettatore silente. Oggi è un giorno decisivo per la libertà della rete e dei blogger tutti, dobbiamo assediare di clic il prof. Carlo Ruta perché grazie alla sua tenacia mandi assolti tutti noi
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