Al Senato come in conclave, Grillo battuto come Scola

Ieri al Senato i grillini hanno fatto un pò come in Vaticano, si sono riuniti in conclave e contro ogni indicazione hanno votato per Piero Grasso Presidente. A fomentare gli “indisciplinati“ pare siano stati i senatori siciliani che conoscendo da vicino le storie personali e la vicenda politica di Grasso e del suo rivale Schifani candidato alla poltrona di seconda carica dello Stato dal PDL, hanno votato secondo coscienza decidendo di restare fedeli al mandato ricevuto dagli elettori piuttosto che rimanere inchiodati alle strategie alternative indicate da Grillo. Un problema di trasparenza sembra ora determinarsi per Grillo e Casalleggio più che per i grillini “disobbedienti” perché a leggere i commenti di cui abbiamo pensato bene di conservare una copia agli atti, il voto contrario alla disciplina di partito ha ottenuto unanime consenso dalla base in rete che dovrebbe essere per il movimento una bibbia. Dunque le ipotesi che si possono formulare sono due: o Grillo e Casaleggio non hanno spiegato in maniera efficace la linea politica durante la campagna elettorale ed hanno ricevuto un grande consenso sull’equivoco, oppure a sentire gli elettori sono loro ad essere in malafede ed a dover trarre le conseguenze del caso in violazione dei patti sottoscritti. In questa eventualità, ai grillini non resterà altro che guadagnarsi sul campo parlamentare quel consenso che Grillo ha catalizzato nelle piazze e Casalleggio sul web. Il fatto è che la paralisi consegnerebbe l’Italia nelle mani di Berlusconi mentre un onesto lavoro dei grillini potrà in prospettiva futura, regalarci oltre alle riforme politiche sulle quali il PD è stato reticente, anche una nuova, onesta, fiera destra nazionale. Gli stessi attacchi denigratori portati da Berlusconi agli ingenui e sinceri ragazzotti a 5 stelle, sono una riprova che il compito che li attende nei prossimi anni è meritevole di considerazione e rispetto.