“Il M5S è risultato primo in 50 provincie e secondo in 42 su un totale di 108, primo in assoluto nel Paese”. Pare proprio che ci siamo, Grillo s’è finalmente deciso a muoversi per fare qualcosa. Forse ha compreso che con quei numeri NON può restare a guardare e sbraitare con le mani in mano ed ha finito per convicersi a chiedere un rendez vous al Quirinale: nessuno denuncia con chiarezza che la situazione economica è catastrofica ed andiamo incontro a sacrifici enormi. Si vede che NON legge i giornali Grillo e NON guarda l’odiata TV, preferisce farla. Un’uccellino c’ha sussurrato all’orecchio che complice dell’amore sbocciato all’improvviso tra Grillo e Napolitano NON sia stata la ben nota condizione economica dell’Italia bensì, l’incoraggiamento venuto dalla Casaleggio associati perché si ponga rimedio alla emoraggia di deputati e senatori decisi a non restare nel limbo della dialettica assembleare col rischio concreto della sparizione dalle urne europee del 2014. Il nostro uccellino c’ha indotto a ragionare: chi ha voluto il governo delle larghe intese? Il Presidente Napolitano. Perché è nato il governo Letta? Perché Grillo ha tenuto fede alle sue promesse elettorali e non ha voluto allearsi col PD. Quali novità impellenti chiede Grillo di riferire al Presidente dopo quattro mesi dalle elezioni? Che vista la difficile congiuntura economica, ascoltato il parere degli elettori, senatori e deputati a 5 stelle sono determinati al ribaltone per una nuova alleanza di governo col PD. Oddio, un pò si vergognano, ma contano di convincere Napolitano della bontà e sincerità del loro ripensamento grazie ad un vis à vis che intelligentemente il Presidente della Repubblica ha presteso in forma pubblica cioé, alla presenza di testimoni. Non si sa mai, vista la notevole ironia del personaggio è bene avere nelle mani un deterrente che all’occorrenza possa sbugiardarlo e cancellarlo dal panorama politico italiano come già è accaduto ad altri che si piazzarono in rotta di collisione col Colle.
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