bianca e nera, cogli le differenze tra violenze


Si può sostenere che la violenza nera è levatrice di un nuovo ordine sociale mentre la violenza bianca è una minaccia incombente per la democrazia? In democrazia è la volontà popolare a dover essere sempre ed in ogni circostanza rispettata. In America, come in Italia invece, per la sinistra la volontà popolare coincide con il Governo delle oligarchie. Quando il voto esprime un orientamento opposto, allora devono scattare tutti gli allarmi e le misure approntate dal sistema di controllo ideologico-culturale per rovesciare l’ordine costituito dalla volontà maggioritaria degli elettori. E’ quanto accade ad esempio in Italia, dove la sinistra ed il versante più ampio liberal-progressista, governa da dieci anni senza mai essere uscito vittorioso dalle urne. La violenza non c’appartiene, ribadiscono sul fronte opposto i liberal-conservatori dopo gli incresciosi episodi di assalto al Parlamento di Washington. Il passo falso di Trump, che in tutta evidenza è stata una azione a fini di propaganda risoltasi in gesta di autolesionismo politico con morti e feriti, avrà ripercussioni negative su tutte le destre mondiali. Che non ci fosse un’azione insurrezionale preordinata, lo dimostra la mancata adesione delle forze armate. Le stesse forze di polizia del distretto di Washingthon, pur sospettate di complicità, non sono rimaste impassibili. Molti agenti hanno avuto un moto di reazione che ha fatto morti e feriti anche tra le file della sicurezza. Non bastano infatti gli straccioni, perché vada a buon fine un colpo di Stato è necessario che l’esercito sia schierato con il golpista. Tanto dimostra che un accusa di alto tradimento mossa contro Trump, non reggerebbe in un aula di Giustizia a qualuque latitudine. D’altronde, non si può nemmeno sbrigativamente tacciare di sola ignoranza l’assalto degli insorti di Washington. Significherebbe chiamare fuori dalle responsabilità, la politica. La spavalderia con la quale gli assalitori hanno travolto la prima linea di sbarramento della Polizia del Campidoglio, sta a dimostrare che si sentivano sicuri di avere un popolo dietro a sospingerli. Un popolo composito di rurali esclusi, di emarginati, di operai delle zone industriali in declino colpiti duramente dai processi di delocalizzazioni competitive. Le masse più autenticamente americane a cui Trump ha saputo dare voce e politiche di tutela che avevano di fatto azzerata la disoccupazione e che oggi con il duo liberal Biden-Harris richiano di essere espulsi dai processi produttivi. Quelli sprovveduti, cercavano un Cesare. Vagheggiavano un capo che li riscattasse e Trump in fondo, non poteva esserlo. Quelle stesse masse popolano anche la Penisola, trascurarle ancora a lungo, potrebbe risultare un grave, imperdonabile errore. Non è importante invece per alcuni alcuni che al Governo siano eletti i migliori. Fondamentale è che il sistema abbia strumenti di tenuta complessiva robusti, in grado di arginare le pulsioni di colui che è stato portato al vertice, come ha dimostrato il sistema americano che ha saputo disinnescare le spinte eversive del Presidente. Anche in Italia c’è una destra moderata che aspetta solamente un nuovo demiurgo, libero da conflitti di interessi e capace di riportarla alla luce. Una destra borghese che stemperi le vibranti emozionali del populismo autoritario. Dove sia questa destra non si sa. Forse solamente nei pochi cuori romantici che ancora si sentono rassicurati dai sorrisoni a trentadue denti del cavaliere inceronato, dissoluto dispensatore di redditi di cittadinanza e pari opportunità ante litteram. Questi non vedono oppure non comprendono che la borghesia italiana si è proletarizzata e le cause sono da ricercare esattamente in quel liberalcapitalismo forsennato che a frontiere aperte è volato via col vento dei sogni berlusconiani.

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