Amici gay #stateSereni che dopo l’approvazione definitiva della Legge sulle unioni civili ripartiamo con le adozioni, anche quelle dei “single”. La Boschi confessa di essersi emozionata al punto che le tremavano le mani quando ha firmato il ddl sulle unioni civili pensando ai suoi amici gay, per i quali la Legge arriverà in ritardo purtroppo, perché non ci sono più. Con questa legge, lo Stato riconosce al progetto di vita degli omosessuali, gli stessi meriti sociali del progetto eterosessuale, è ovvio che in Parlamento occorrono i numeri e quelli di Verdini sono serviti allo scopo. Lunga vita a Verdini dunque, per la maggioranza non c’è scandalo anzi, è la prova che l’Italicum, la nuova Legge elettorale approvata anch’essa coi mugugni della minoranza Dem, servirà in futuro ad evitare i trasformismi ed a garantire la governabilità. Al ballottaggio decideranno i cittadini a chi affidarla, scegliendo i meno peggio tra due liste blindate di nominati dai partiti, evidentemente. Così va la politica democratica che si vuole progressista non il mondo però, dove il progetto omosessuale resta comunque sterile ed abbisogna necessariamente di prendere i semi per il progetto di vita da chi ne ha in abbondanza, ma non sa goderne, oppure da chi difetta in autostima e preferisce delegare ad altri la responsabilità di disegnare un progetto di vita alla propria progenie. Altri ancora li prendono da chi dopo averli custoditi in grembo, può scegliere addirittura di negoziare alcuni e/o tutti i progetti di vita perfetti di cui è potenzialmente dotata non certamente per diritto, ma per attenta e meritoria selezione naturale tra generazioni che vedranno d’improvviso e per diritto, il loro corso deviato dai desideri soddisfatti subito, dopo averli immaginati. Abbiamo un unico faro: la tutela dei bambini assicura “lady smile”. Abbiamo fatto una cosa grande con questa legge sulle unioni civili, ribadisce e con machiavellica arroganza e timbro democratico, passa dai progetti di vita alla tutela dei bambini nati orfani; dalle alleanze spurie purché si vinca, alle riforme; dal Congresso PD alle banche, come fosse una logica unica a tenere insieme l’interesse dei cittadini e l’economia nazionale. Il desiderio di accontentare le potenti lobby gay fin che si può, finché ce né, fino a farci male contronatura finisce qui, almeno per questa legislatura. La maggioranza perdente della società altra voce non trova che quella di Angelino l’incompreso: rien ne va plus sentenzia. Solo soletto Alfano nel nome di San Giovanni Paolo II prova a giustificare il riconoscimento delle Unioni omosessuali come male minore per limitare i danni, poi saldo nei Principi come nemmeno al Papa riesce più, promette: no alle adozioni gay, i bimbi continueranno ad avere un padre ed una madre. Magari con la barba, non fa differenza. Saranno la fortuna di psichiatri e psicologi; ed i dati Istat finalmente potranno certificare l’incremento delle nascite, il calo della disoccupazione e l’aumento dei contratti a tempo indeterminato…
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