Caino è finito in bolletta

papa francesco bacia piedi ad HSantità, la nostra faccia sotto i suoi piedi e si può anche muovere, ma forse non sa che Caino fatica a vivere ed è finito in bolletta. E’ però sinceramente pentito e vuole gudagnarsi il perdono per la sua indifferenza. Ci dia la giusta penitenza, Caino vuole espiare tutte le sue colpe. Che cosa può fare ancora il povero Caino per salvare il buon Abele così ostinato a prendere il largo pur di approdare su questa lingua di terra protesa nel mar Mediterraneo? Caino pensava di essere stato già abbastanza generoso sistemando 5 milioni di Abele con famiglia a carico, ma non è bastato ed allora per ottenere il perdono occhio e Croce ne ha accolti altri 5 milioni nelle sue campagne e nelle strade delle sue città dove senza nulla a pretendere, Cesare gli permette di vendere ogni ben di Dio purché sopravvivano in pace. Siamo pentiti di tanto male, ma cos’altro possiamo fare? Non sarà forse il caso di spiegare ad Abele che questa NON è la Terra Promessa anzi, è la terra dei guai dove viviamo in 70 milioni non proprio egualmente divisi dobbiamo dirlo: 60 milioni di Caini e circa 10 milioni di Abele che si sono mangiati quasi tutto il suolo per abitare, molti alla meglio. Abele poi, ha imparato da Caino a vivere a debito ed ha preteso istruzione, sanità, assistenza gratuita questo fino al 2008. Oggi le scarpe cominciano ad andare strette anche ad Abele perché la terra promessa non trova sui mercati più tanto credito ed è costretta matrigna, a fare qualche taglietto qui e là per far quadrare i conti. Caino starebbe anche pensando di lasciare questa terra promessa per dare più spazio ad Abele, ma quei cattivoni che hanno nelle loro mani i destini di mamma Africa proprio non sopporterebbero le libertà di Caino e delle sue figlie ed allora per tenere al sicuro la sua famiglia Caino ha deciso di restare nella terra dei suoi avi e di aiutare tutti gli Abele che gli riesce, ma forse questo NON è esattamente il momento giusto pensa, perché mamma Africa e sorella Asia svuotino le loro pancie all’unisono nel piccolo catino d’Europa già afflitto di suo. Qualcuno per la verità aveva anche pensato di trovare un pò di spazio ed ospitare Abele oltre Tevere, ma ci dicono che in via dei Prefetti le case sono state già vendute a buon prezzo a poveri Ministri in bolletta. Creda Santità, Caino è addolarato, ma forse bisogna che Abele cominci a pensare di dedicare la domenica alla preghiera e vivere libero dal lunedì al sabato dandosi nella sua terra governi democratici che sappiano valorizzare le tante risorse di mamma Africa perché tutti i popoli del mondo possano guadagnarsi il Paradiso senza soffrire e far soffrire i fratelli, quale che sia il colore della loro pelle. E’ un lavoro lungo, ma se mai inizia Abele, mai vedrà la fine dei suoi risultati. Tanta sofferenza e tanto dolore dovrebbero aver insegnato che il tempo delle transumanze bibliche è finito anche per Mosé.

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