C’è il rischio che i mansueti affilino le roncole

La Camera dei Deputati ha respinto il 21 sett. 2011 con soli 22 voti contrari la proposta di eliminare il vergognoso vitalizio che parlamentari e loro congiunti maturano anche per un solo giorno di presenza in aula. Tentativi di ripristinare un corretto rapporto tra Istituzioni e cittadini sono destinati a fallire se unico caso al mondo, resta in capo ai dipendenti di stabilire la cifra del proprio stipendio e l’ammontare delle somme accessorie. I rappresentanti del popolo, stipendiati dal popolo, si arrogano la prerogativa di decidere del proprio reddito indipendentemente dalla quantità e qualità della prestazione resa. E’ questa la ragione principale che contribuisce ad allontanare dalla politica le classi lavoratrici e che potrebbe rivelarsi un rischio in tempi di crisi come quelli che attraversiamo. Un organismo tecnico terzo ed indipendente, magari di tipo elettivo che stabilisca annualmente i compensi e li negozi con una rappresentanza “sindacale” degli operatori della politica un pò come avviene con i dipendenti pubblici, aiuterebbe a ristabilire un più giusto rapporto ed una misura più equilibrata tra lavoratori ed eletti. Forse, si eviterebbe di avere tanti ingordi imbecilli in Parlamento e nelle assemblee regionali in questo modo.

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