Qualcuno ha chiesto a Berlusconi che cosa farà a novembre se la Cassazione lo condannerà definitivamente: “sono pronto a consegnarmi agli arresti domiciliari, sembra che abbia risposto. Non lo diamo per certo, ma il virgolettato è scritto in caratteri di stampa su quel Foglio bollettino ufficiale di casa Berlusconi, che da anni prova ad accreditarlo come vittima della libertà di fare quel che gli pare, indisturbato con diritto all’impunità e licenza a comprare ogni cosa dalla giovinezza delle amanti, alla penna di abili scansafatiche, sprofondati in più comode poltrone sovvenzionate dallo Stato a botta di tre milioni di euro di contributi annuali per l’editoria a teorizzare improbabili mercati e facili capitali scoperti alienati da freni e regole dopo la conversione seguita alla caduta del comunismo. Un pò di carcere nel bel parco da cento ettari di Villa San Martino, non potrà che far bene ad un vecchio di 76 anni: lo terrà lontano dagli eccessi e tentazioni, lo costringerà ad una vita consona alle abitudini della terza età. Sarà l’occasione per restituirlo in esclusiva ai naturali affetti della famiglia che lo aiuteranno a dimenticare le bisbocce notturne passate tra sesso ed affari a ritmo di musica. Quelli che resteranno nei guai sono gli italiani perché non c’è Governo o Capo di Stato che potrà loro restituire onore e credito politico rubati alla destra nazionale. Ristretta ai domiciliari, distrutta e sparita come aveva vaticinato Montanelli, alla destra sarà difficile evadere dal bosco di Arcore dove sta espiando colpe non sue, se non a braccia tese svincolata da quella borghesia grassa e godereccia, corrotta fino al midollo che ha tenuto Dio, Patria e Famiglia fuori dalla porta della politica con la forza del “vil denaro”.
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