Confischiamo i patrimoni a partiti e sindacati come si fa per la mafia

L’IMU fa schifo scrive un lettore a Mariella Alberini e la giornalista lancia la proposta un pò ingenua ma sicuramente sacrosanta, di confiscare i patrimoni di partiti politici e sindacati che sono ingentissimi, accumulati con i soldi di tutti e gestiti per il profitto di pochi. Mediaticamente efficace la proposta c’appare viziata da una ingenuità di fondo: chi dovrebbe confiscare queste presunte illecite ricchezze? Non si riesce nemmeno a tassare i capitali esportati illegalmente. Del tutto inverosimile che gli stessi detentori vadano in Parlamento a votare una legge per restituire agli italiani il maltolto. Resta però la denuncia di una insopportabile ennesima tassa occulta che partiti e sindacati ci costringono a pagare per mantenere nell’ozio e nel vizio i loro elefantiaci apparati che nessuna legge regola seriamente ed i cui bilanci alimentati dalle nostre tasse, restano oscuri e falsi. In quali e quanti paesi al mondo esistono associazioni simili tra privati che si finanziano non già con erogazioni liberali ma per legge? Si ribatte spesso che altrimenti la politica la farebbero solamente i ricchi ma non ci sembra un buon motivo per sommare alle ruberie di questi anche gli sprechi sui poveri costretti a foraggire indirettamente con aggravi fiscali la presunta difesa dei loro diritti senza poter nemmeno scegliere la bontà delle idee da sostenere e le modalità con le quali aderire alla proposta.

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