La questione settentrionale è figlia di quella meridionale. Nasce infatti dal partito consociativo della spesa pubblica irresponsabile che ha voluto l’economia del sud assistita dallo Stato con le tasse rastrellate nelle regioni produttive. Un modello di sviluppo economico lecito se mirato e racchiuso in un ciclo finito dal quale il territorio debole esce rafforzato e competitivo con il gap colmato ed un nuovo ciclo economico avviato ed autonomo. L’esempio più calzante di una simile congiuntura politica-economica è dato dalla Germania Est al momento delle unificazione dopo la caduta del muro: 20 anni di aiuti e poi via, si cammina sulle proprie gambe più forti e più robuste di prima. Ma la questione meridionale in Italia è divenuta una storia infinita per l’irresponsabilità della classe dirigente unita forse, ad un disegno politico strategico che vuole il sud sotto il giogo del ricatto sociale a garanzia del sostegno elettorale che mai dovrà mancare alla casta romana. Sta di fatto che lo schema brevemente illustrato si ripropone oggi, nel 2012, con un patto neoconsociativo tra il pupillo della “rivoluzione” verde-arancio che si descrive erede di quella un pò più seria d’ottobre ed il campione del socialismo liberale d’ispirazione craxiana, già ampiamente noto alle cronache. Potrebbero mai rinunciare a qualche euro di spesa nell’interesse superiore della nazione senza rischiare l’abbandono delle rispettive schiere fameliche e parassitarie che attendono l’obolo per i poveri che vivono attaccati alle mammelle della lupa? Certo che no. Allora, uniamoci per NON tagliare la spesa, per NON far respirare l’economia reale, per tenerla sedata con la redistribuzione della miseria per via fiscale: io NON ti costruisco il nuovo inceneritore e tu, esigi 700€ di Tarsu media a famiglia per ripianare i costi del trasporto nelle discariche di Puglia ed Emilia ed all’inceneritore di Rotterdam; tu, NON tagli i contratti di consulenze ed incarichi ed io, chiederò a Monti di finanziarli con un altro punto di IVA tanto che ci frega, noi lo scontrino manco lo facciamo…! consociati contro Monti sarà più facile mantere uniti ed anzi aumentare il numero dei nostri elettori, questo è il piano: gli chiederemo di ridurre le spese militari, calerà la produzione di componentistica ad alta tecnologia come ad esempio nel campo aereonautico ed avremo ancora più licenziamenti in Campania e dunque, più gente da assistere che al momento d’introdurre la scheda nell’ulna, ci penserà due volte prima di annullarla! Cari lettori, comprendiamo che siete assopiti dalla calura, ma quando vi sveglierete date uno scorcio ai giornali o se preferite alla miriade di Blog e social news, se trovate qualcuno che vi illustra le cose in maniera più semplice scriveteci che vi diamo un bel premio.
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