Regionali, è stata la settimana della svolta questa appena conclusa, non nel senso sperato purtroppo per lui. Sondaggi alla mano ancora mercoledì 20 maggio, Renzi contava di incassare dalle urne il risultato tennistico del 6 a 1. Baldanzoso il ganassa aveva anche preparato il terreno per scalare il picco dell’auditel andando ospite da Mentana su LA7. La Rai si era perfino premurata di fare spazio al suo monologo spostando la programmazione giornalistica concorrenziale in avanti oltre la mezzanotte. Alla lettura dei dati però, si è capito che i pensionati in attesa della restituzione dei soldi per la mancata indicizzazione sentenziata dalla Corte Costituzionale, non si sono lasciati ingannare dal bonus una tantum ed ecco che si e’ materializzato nelle tabelle di rilevamento il flop di ascolti che lascia poco da sperare da quel che verrà dalle urne. La botta deve essere stata dura, ma l’uomo bisogna riconoscerlo, è di quelli che a parole sanno trovare anche nelle sconfitte motivi per andare comunque avanti: dalle regionali mi basta un 4 a 3. Da qui è partito allora in qualche modo, da buon democristiano, per ragionare sulle cause esogene di un eventuale ridimensionamento: per cambiare linea politica al PD, bisogna vincere il congresso non remare contro e perdere le regionali come in Liguria, dove Pastorino e Cofferati sono i migliori alleati di Berlusconi. Capisco, prosegue, che si fa fatica a sostenere l’avversario interno, io però l’ho fatto con Bersani nel 2012…Sui sindacati gli viene il colpo da KO: la Camusso voleva i giovani precari a vita per questo manifesta a pochi giorni dal voto contro il Job act mentre non scese in piazza contro la riforma Fornero delle pensioni nel 2011. Ed insiste: noi ai pensionati diamo un bonus, non facciamo tagli. Non uno si è ancora alzato a spiegargli che per bonus s’intende un regalo, un premio, mentre i soldi che restituirà ai pensionati sono solamente una parte modesta degli incrementi periodici tagliati illegalmente dal Governo come ha spiegato la Consulta nelle motivazioni della Sentenza. L’ultimo pensierino signori miei è per Grillo: tutte le volte che vengo in Liguria mi viene in mente l’occasione storica che ha avuto per cambiare l’Italia insieme a noi e che invece ha buttato via preferendo le polemiche al voto sull’anticorruzione, sul falso in bilancio, sull’autoricliclaggio. Per la verità su queste obiezioni anche il più bravo dei satiri avrebbe dei problemi a far ridere…
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la discesa è solo all’inizio ……… e sarà sempre più evidente ……….