IDV è stata rasa al suolo dalla Gabanelli, Rivoluzione Civile è abortita nelle urne con Ingroia, si fa sempre più incerto il futuro di De Magistris. Davanti ha il PD, indietro gli fa capolino il vecchio Bassolino, Giggino non si perde d’animo e comincia a preparare la via della riconferma a Sindaco. Eccolo amoreggiare col PD: “una risorsa per il paese con la quale ho ottimi rapporti” mentre fino a ieri si compiaceva di aver scassato il sistema di potere oligarchico che teneva prigioniera la città oggi, comprende di aver urgente bisogno dell’appoggio di un partito strutturato e non solo, rimasto senza votanti, capisce che necessita di un pacchetto di voti sicuri che il vecchio viceré della monnezza al primo piano ancora garantisce, fondamentali per giungere al ballottaggio: “se volesse dare una mano alla città, può essere ancora una risorsa”. Così, mentre pensa a costruire il suo futuro politico con largo anticipo, regala ai napoletani un presente di tasse tutte al massimo dell’aliquota e che nessuno si azzardi a reclamare: la colpa è del governo, come se fosse stato il Governo ad aver deciso di indebitarsi fino al collo piuttosto che tagliare le spese, vendere il patrimonio, mettere sul mercato i baracconi clientelari delle partecipate causa prima del dissesto di bilancio accumulato negli anni e della pessima qualità dei servizi ch’è sotto gli occhi di tutti e non teme smentita: basta aspettare l’autobus alla fermata, passeggiare in un parco pubblico, sostare al Centro Direzionale, uscire di casa in una giornata di pioggia, recarsi ad uno sportello per esercitare un diritto. Per carità di patria non scriviamo dei rifiuti, oramai sono gli unici ad andare in vacanza per mare perché i napoletani quest’anno restano tutti a casa: mettono da parte i soldi per pagare le tasse a De Magistris.
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Hanno ancora il coraggio di presentare Bassolino ai napoletani come un amministratore preferibile a De Magistrise. I napoletani hanno dimostrato di avere la memoria incredibilmente corta e una grande ingenuità partecipando a questo referendum. Ma scusate vi siete dimenticati dell’emergenza rifiuti, di come centinaia di milioni sono andati ad arricchire gli amici dell’allora commissario straordinario all’emergenza rifiuti Antonio Bassolino. Durante l’udienza preliminare.[1][2] i PM Noviello e Forleo contestarono che l’emergenza rifiuti era stata l’occasione per far guadagnare cifre «inimmaginabili » a chi lavorava al commissariato straordinario, dove durante la gestione Bassolino i subcommissari ricevettero compensi pari anche a novantacinquemila euro al mese. I vertici di Impregilo e alcuni ex rappresentanti del commissariato si sarebbero letteralmente arricchiti: il subcommissario Vanoli percepiva un milione e cinquantamila euro all’anno, i subcommissari Paolucci e Facchi, compensi tra gli ottocento e i novecentomila euro. Ci siamo dimenticati di come, Questi signori, hanno alimentato l’emergenza per fare in modo che il flusso di milioni dalle casse dello stato non si fermasse? Ci siamo dimenticati del buco di bilancio che ha lasciato nelle casse della regione di 13 miliardi di debiti fatti coi soldi pubblici. Come non ricordare il buco nelle casse comunali per incassi fittizi e bilanci gonfiati fatti dalle amministrazioni di centrosinistra, un buco 850 milioni ereditato dalla giunta De Magistris e che l’attuale sindaco è riuscito quasi per miracolo a pareggiare pur non avendo nulla in cassa per sanare i debiti e sotto un regime di tagli agli enti locali che non si era mai visto nel nostro paese.
Un risultato questo che parla chiaro della conduzione seria e onesta di questa amministrazione. Non ci dimentichiamo, poi, dei 28 milioni sottratti al bilancio della regione per aver effettuato con la Banca UBS, presso cui lavora il figlio Gaetano Bassolino, operazioni economiche a svantaggio della regione. e potremmo, ancora, continuare di questo passo e, anche se non è andato in galera perchè le condanne sono cadute in prescrizione, è ridicolo ed autolesionista che noi napoletani si sia ancora lì a fare il tifo per gente pronta a tornare all’attacco di quello che resta dei beni comuni.
Qualcuno si è chiesto come mai questa FARSA DEL REFERENDUM proprio ora che la finanza europea e internazionale spinge alla privatizzazione delle municipalizzate?
Queste ultime sono state individuate dalle agenzie di valutazione finanziaria come la vera ricchezza dell’italia, ancora più dei gioielli di famiglia come le Poste, Finmeccanica, Iri, ecc. che pure andranno vendute a prezzi stracciati a investitori esteri con la scusa che bisogna risanare il debito pubblico. Il fatto è che al piano di privatizzazioni si oppone strenuamente De Magistris, piano che, invece, è caldeggiato dal “PARTITO UNICO DEGLI AFFARI-fatti sulla pelle delle istituzioni e dei cittadini”. Il partito unico di centrodestra-centrosinistra che spinge, pure, per il vecchio piano di costruzione degli inceneritori, anche questo, fermamente respinto da De Magistris. Questa è la lettura da dare agli attacchi che si stanno orchestrando a scapito della giunta comunale.
Vi prego….. svegliamoci !!!