A Giggino NON va proprio di fare il sindaco lui, ha sempre “lavorato ai più alti livelli” dichiarava appena smessa la toga e gli va stretto il partito “personalistico” dell’IDV che pure gli ha salvato la reputazione ed aperto la via ad una nuova professione facendolo eleggere al Parlamento Europeo proprio nel momento più critico ai tempi delle inchieste “why not” e “poseidone”. Ma si sa in politica NON esiste né fedeltà, né riconoscenza per cui Giggino si è lanciato insieme alla sua Giunta di Napoli NON a risolvere i problemi annosi e numerosi che l’affliggono, bensì a pianificare strategie per arrivare a Montecitorio. NON si contano più i partiti, partitini, liste e movimenti che si contenderanno quello che fu l’elettorato del Partito Comunista: PD, SEL, PDCI, IDV, FDS, M5S ed una galassia di liste d’ispirazione marxista-leninista-ecologista che certo non facevano avvertire il bisogno di un nuovo movimento che parlasse il linguaggio della sinistra novecentesca: più tasse e più debiti in comune per i diritti, l’uguaglianza e l’assistenza. Così, mentre a Napoli De Magistris briga con la sua Giunta rimaneggiata strizzando gli occhi ai disoccupati organizzati non per trovare un lavoro ma per trovare uno stipendio garantito nella ormai fin troppo annunciata raccolta differenziata porta a porta o nei baracconi delle partecipate riserva dei più fortunati che si mostreranno capaci di aggregare consensi elettorali altrimenti detti clientelari, a Bruxelles tutto questo movimento di forze e d’opinioni è visto con estrema preoccupazione perché il ritorno dei partiti alla guida del governo dopo Monti, NON garantisce il proseguimento dell’azione di risanamento e si teme a ragione, che i fermenti che ora alimentano le velleità di vecchi e nuovi politicanti possano avere nell’ansia di riprendere il timone del comando a tutti i costi, come risultato la rinuncia ai sacrifici e la cancellazione delle poche ma importanti riforme strutturali che sotto pressione dei mercati, Monti è riuscito a far passare superando le resistenze sia a destra, sia a sinistra. La situazione finanziaria resta comunque delicata, Monti prova a nascondersi dietro la Spagna sperando che questa strappi alla BCE codizioni d’intervento in soccorso dei Bonos più favoreli della firma di un eventuale memorandum le cui clausole sono troppo stringenti e severe sotto il profilo sociale ed anche politico perché comportano di fatto una cessioni di quote di sovranità nazionale. E’ un lavoro quello di Rajoy che Monti osserva con attenzione ma non può dirlo, in futuro potrebbe venire utile anche all’Italia. In questo scenario sui massimi sistemi, il prode Giggino prova ad inserirsi apportando al dibattito delle novità in stile europeo: sta studiando la creazione di un quartiere a luci rosse perché Napoli possa andare a puttane in sicurezza. Per la verità caro Luigi, i napoletani vorrebbero anche viaggiare in sicurezza e quindi le strade dovrebbero essere asfaltate e le buche coperte come avevi
promesso in campagna elettorale inoltre, vorrebbero raggiungere il nuovo quartiere con gli autobus in tempi ragionevoli senza
dover aspettare ore perché passi un tram, sai che in certi frangenti l’ugenza fa brutti scherzi. Bello sarebbe poi, andare a puttane
ammirando aiuole fiorite e ben curate, in maniera da predisporre l’anima all’amore, la vista invece di aiuole color marrone e rovi
ed arbusti impadronirsi dei giardini ci mette di pessimo umore e costringe le signorine ad un super lavoro. Della monnezza NON
parliamo perché quello era un problema importante da risolvere prima di dedicarti al partito e dunque ci verrebbe da segnalarti
per concludere, di NON dimenticare le pari opportunità per i gay nel nuovo quartiere votano tutti arancione, sarebbe imperdonabile
non restituire tanto affetto diamine, Napoli è città antifascista hai dichiarato nel discorso di apertura della consiliatura chi
penserà a questi poveretti e poverette quando sarai a Roma?
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Gran bell’articolo, da napoletano sono inorridito per ciò che sta subendo la mia città