De Magistris, tutto il potere alle assemblee del popolo

A Roma si discute il ddl per ridurre il numero di parlamentari a Napoli, De Magistris lancia le < assemblee del popolo> con poteri di proposta alla Giunta. Praticamente esautorerebbe i poteri dei consiglieri comunali ai quali resterebbe solamente il compito di “vidimare” le decisioni della babele associazionistica cui il Sindaco deve la sua elezione ed alla quale ha tanto promesso e tanto si appresta a dare. Questo è solamente un assaggio (laboratorio lo chiama) che parte da Napoli in via sperimentale perché il caro Gigino conta a novembre di lanciare il progetto su scala nazionale. Altra storia ci sembra l’idea di una nuova campagna refenderaria che cancelli l’orientamento di politica economica impresso con le manovre finanziarie ultime secondo cui gli EE.LL devono favorire la cessione dei servizi pubblici locali. Far decidere direttamente e responsabilmente il popolo con una espressione regolare di voto sull’indirizzo generale di politica economica è un’idea che ha dell’originale e che impedirebbe ai partiti di mediare per 5 anni le decisioni con i tecnocrati della UE e gli interessi delle lobby.
Confortano le nostre perplessità il DG del Comune prefetto Riccio ma anche buona parte dei consiglieri comunali di opposizione e maggioranza per il quale l’unica assemblea del popolo prevista dalla Legge è il Consiglio Comunale mentre quelle per i quartieri sono le Municipalità. Questi sono i soli organi deliberativi eletti a suffragio universale libero. E’ la legge che stabilisce le assemblee deliberative in rappresentanza del popolo, la mostruosa babele ipotizzata da Gigino è anticostituzionale. Farebbe bene a dedicarsi alla monnezza che a breve darà problemi serissimi di sicuro. Praticamente, De Magistris vuole ricostituire i SOVIET e dare loro il tutto il potere. Ma a nome di chi dovrebbero deliberare queste babeli? Per conto di chi dovrebbero dettare l’agenda al Sindaco di Napoli?

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