…e se facciamo la fine della Francia dopo il voto?

Taylor-MontebourgFossi matto, così ha risposto Maurice Taylor amministratore delegato della multinazionale americana Titan all’invito rivoltogli dal ministro delle rilancio produttivo francese Arnaud Montebourg a rilevare la fabbrica Goodyear di Amiens che sta per chiudere e licenziare 1.173 lavoratori. Ho visitato quella fabbrica scrive Taylor e l’ho spiegato al sindacato: i francesi sono sfaticati, passano le ore di lavoro a chiacchierare e guadagnano tanto senza produrre. Bisognerebbe essere stupidi per investire in Francia. Ai francesi non interessa un fico secco dove sono fabbricati i pneumatici delle loro auto, ai francesi interessa solamente avere un buon prodotto a basso costo e tra cinque anni, piuttosto che rilevare la vostra Goodyear, compriamo una fabbrica in Cina od in India e saremo noi a vendervi tutti i pneumatici di cui la Francia avrà bisogno. Le parole scritte da Taylor ricordano da vicino quelle di Sergio Marchionne: per attrarre investimenti bisogna rimettere al centro del negoziato le esigenze produttive senza le quali diventa impossibile competere sui mercati globali. Deficit ben oltre il 3%, ristagno della crescita, sembrano aver messo alle corde anche il socialista Hollande che si prepara ad assumere decisioni “più efficaci, più giuste possibili”…Se il medico che prenderà in cura l’Italia dopo il voto di domenica 25 e lunedì 26 febbraio 2013 si farà impietosire finiremo come la Francia, viceversa se saprà somministrare le sue amare medicine, usciremo dalla crisi ricominciando a creare lavoro.

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