I furbi tirano un sospiro di sollievo. Le prime voci attendibili che trapelano sulla manovra da 24Mld parlano di Irpef cioè, a pagare saranno i redditi da lavoro dichiarati e non i patrimoni. Denaro contante che serve a fare cassa presto e subito, una lotta all’evasione rigorosa ed efficace avrebbe tempi lunghi ed incassi incerti e l’UE vuole il rientro sicuro dei conti. I consumi di massa sembrerebbero salvi ad essere compressi dovrebbero risultare però i prodotti made in Italy acquistati in prevalenza dal ceto medio. Uno dei risvolti negativi che preoccupa il mondo delle imprese. La svolta nella politica economica dunque non c’è stata. Oltre a chiedere sacrifici la manovra di Monti on dovrebbe regalarci alcuna novità: sarà di tagli e tasse che già conosciamo e che lasceranno inalterato il rapporto redditi/evasione fiscale senza intaccare la rendita speculativa e parassitaria attore principale di questa crisi finanziaria epocale. Per l’equità dovremo ancora aspettare evidentemente.
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