Fate presto quei tagli, senza perdere altro tempo, la spesa pubblica ha innestato il turbo e continua a salire col pilota automatico come se la Legge Finanziaria per il 2015 non fosse mai stata approvata. Non è il primo allarme, non sarà l’ultimo vogliamo sperare quello lanciato dal duo-liberista del Corriere della Sera, Alesina e Giavazzi. Si può essere kenesiani quanto si vuole, ma poi ci si scontra coi numeri che parlano della realtà e non formulano teorie. Il momento di agire e mettere mano ai tagli di spesa è oggi piuttosto che fine anno, scrivono i due economisti. La spesa dopo una lieve flessione nel 2017 salirà nuovamente a 850 miliardi come se Renzi non avesse fatto nulla e la Legge di Stabilità non fosse in vigore. Per ricreare un clima positivo alle imprese e favorire gli investimenti così come per ricostruire la fiducia nelle famiglie e far ripartire i consumi, c’è bisogno che tutti percepiscano la sensazione che il governo ha imboccato definitivamente la rotta del controllo sull’economia. Non bastano i dieci miliardi di tagli che ha in programma Gutgeld proseguono, per scongiurare l’aumento al 25% dell’IVA e sostenere la timida ripresa innescata dalle esportazioni bisogna praticare tagli per 35 miliardi. Il duo spiega anche dove tagliare, ma non vogliamo rovinarvi il piacere della lettura, cliccate sul link e verificate voi stessi. Sulla ripresa non prendiamoci in giro, Renzi non ha alcun merito, sono solo refoli degli altri paesi che ricominciano a camminare. Noi invece, siamo fermi. Renzi annuncia duemila cose e ne realizza poche. La sua è solamente abilità comunicativa, avverte gli umori e li rielabora efficacemente a mantenere il consenso dichiara Costalli, del Movimento Cristiano Lavoratori.
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