Federica Nocera, Trump è stato abile a valorizzare la sua personalità sui social

E’ stata l’abilità con la quale ha saputo valorizzare la sua stessa personalità sui “social media”, a determinare l’elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America di Donald Trump. Una bravura tale da far scalpore e costringere anche i media tradizionali ad un’alta copertura informativa, che gli ha consentito di combinare gli esiti e battere la Clinton. E’ quanto tiene a precisare Federica M. Nocera, la ventisettenne ingegnere esperta analista della Cambridge Analytica di Londra. Alla guida di un agguerrita squadra di quattro giovani ricercatori di cui tre italiani, Federica ha saputo supportare e accompagnare alla vittoria con messaggi studiati specificamente per campioni di elettorati, il candidato meno favorito nella corsa alla Casa Bianca. Una piccola società di raccolta dati alla quale il lavoro accurato e di altissima qualità sviluppato da Federica e dai suoi colleghi scienziati italiani, ha permesso di proiettarsi ai vertici del mercato digitale della comunicazione politica. Dati a Trump i meriti che sono di Trump, Federica Nocera ha spiegato a Giovanni Minoli dai microfoni di Radio Sole24, i segreti che gli hanno consentito di selezionare i gruppi potenziali di elettori particolarmente sensibili ai temi ed alle modalità di proposta sui quali poi il candidato ha puntato la sua campagna propagandistica. Servendosi di Cambridge Analytica, Trump ha vinto la sfida pur avendo speso meno della Clinton che invece ha investito molto nei tradizionali passaggi televisivi, mezzi rivelatisi superati perché si rivolgono ad una platea indistinta di elettori e dunque meno efficaci delle moderne reti digitali. Federica Nocera e la sua squadra invece, hanno lavorato su di una raccolta dati ampia, sempre attuale, quotidianamente aggiornata da questionari somministrati sia in internet, sia via cavo telefonico. Duecento milioni di informazioni così raccolte ed archiviate, studiate e costantemente aggiornate in tempo reale, hanno consentito alla geniale ingegnere italiana di tracciare dei modelli predittivi, vale a significare a circoscrivere i gruppi specifici ed originali coi profili dei potenziali elettori ai quali il candidato ha potuto indirizzare messaggi mirati, nei momenti precisi della campagna nella quale queste proposte maturavano. Trump dunque, utilizzando i veicoli capillari delle reti sociali digitali, ha potuto parlare nella lingua di ciascuno cioé, ha pronunciato le parole che ciascuno dei suoi potenziali elettori voleva sentirsi dire. Ed ecco che subito è scattato l’allarme. Il rifiuto dei democratici di accettare la sconfitta delle urne, quasi adombra i prodomi di una guerra civile. In realtà quella di Trump è solo la vecchia storia dell’apprendista stregone sostiene Pietrangelo Buttafuoco, a cambiare sarebbero stati esclusivamente i mezzi di manipolazione delle masse di cui si serve il trascinatore di folle di turno. Al tempo delle opinioni volatili,utilizzare gli strumenti immediati delle reti digitali permette di allargare enormemente la platea di ascolto e di persuaderla con argomenti studiati a video su tabelle dati aggregati.

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