Fitoussi: italiani, fate solo figuracce

Quanta è bella Parigi? Per Jean Paul Fitoussi economista e politologo francese più bella ancora è Roma, dove oltre alla cattedra di economia alla LUISS gli hanno dato una lista di prestigiosi e remunerativi incarichi in Telecom, Pirelli, Intesa San Paolo. Insomma, tra i Keynesiani in giro per il mondo, Fitoussi è quello che ha trovato l’America in Italia e si sente talmente a suo agio che spesso pontifica dagli schermi TV e sui giornali dell’unicità dei problemi italiani che altrove invece risultano a suo dire facilemnte superati. Guascone come solo i francesi sanno essere, Fitoussi si prende scherno della nostra “fantasia” senza timori, sicuro che la stima nei suoi confronti non verrà mai a mancare. Non abbiamo vie di scampo per rimediare all’ennesima figuraccia secondo l’economista franco-tunisino perché sia che si trovi il modo di aiutare Berlusconi, sia che si mantengano separate le questioni giudiziarie da quelle politiche come dovrebbe essere sottolinea, la nostra immagine in Europa sarà comunque compromessa o per un evidente violazione dello Stato di Diritto, o perché una crisi di governo quale reazione al diniego di concedere una corsia preferenziale a Berlusconi, precipiterebbe il nostro paese nell’istabilità politica che non è una novità per l’Italia. Su questo punto Fitoussi osserva che “sarebbe una bella cosa” se ci decidessimo ad affrontare la questione della stabilità di governo. Poche parole pronunciate con spocchia compendiano bene però tutte le differenze tra la sinistra francese e la sinistra italiana: la prima infatti, non soffre i fantasmi della seconda. Ha sperimentato positivamente i vantaggi della Repubblica Presidenziale voluta da De Gaulle: alternanza di governo e stabilità politica. Da noi la sinistra ha contagiato finanche Grillo che nato presidenzialista obiettivo naturale ed espressione della democrazia diretta, di recente è stato costretto a battere in ritirata per assecondare l’ala della sinistra antagonista che affolla il suo Movimento.