Gerhard Schroeder: tenere unita l’Europa e puntare sull’industria

Die grosse koalition Cdu-Spd azzeccò tutte le scelte economiche. Puntammo sull’industria NON sulla finanza come l’Inghilterra ed oggi la Germania ha 1.400 imprese leader mondiali nei settori in cui operano che contribuiscono per il 24% alla formazione del PIL nazionale. La manna però NON cade dal cielo, attuammo riforme dolorose come il salario minimo e la flessibilità degli orari di lavoro accettate con responsabilità dai sindacati ed oggi abbiamo il più basso tasso di disoccupazione giovanile della zona euro: 8% mentre la Spagna è al 50% e l’Italia al 30%. Il compito della politica è quello di attuare scelte impopolari se necessario, la Germania lo ha già fatto adesso tocca agli altri. I frutti delle riforme possono impiegare anni per venire ed anche i politici devono essere lungimiranti e prepararsi a non essere eletti. Per questo ritengo che si debba concedere più tempo alla Grecia che ha comunque praticato tagli per il 20% del PIL che saliranno al 30% nel 2014. Solamente una Europa unita può affrontare le sfide della globalizzazione e competere con la Cina. Così Gerhard Schroeder in un’intervista concessa al quotidiano economico Handelsblatt. Se pensiamo che in Italia le poche industrie che producono facciamo di tutto per chiuderle quando non per portarle all’estero, allora i motivi della decrescita ci saranno più chiari…

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Una risposta a Gerhard Schroeder: tenere unita l’Europa e puntare sull’industria

  1. antonio carotenuto scrive:

    queste si che sono parole saggie e che i parlamentari italiani dovrebbero avere come riferimento durante i cinque anni di mandato. In Italia vige il principio che la politica può tutto e che con l’intervento dello Stato è possibile coprire ogni spesa, più delle volte inutili o quanto meno da risultati effimeri. Oggi il vero dramma è il lavoro non l’IMU, quindi necessita assolutamente un programma di investimento e crescita per favorire l’occupazione e la ripresa dei consumi.

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