Ieri è stato l’anniversario della marcia su Roma che determinò l’ascesa al potere del fascismo il 28 ottobre 1922. C’è ancora chi rivendica il diritto di celebrare l’avvenimento e c’è ancora chi si oppone convinto che i torti di una concezione politica, sociale, etica dello Stato erano e sono tutti da una parte e niente dall’altra. Marcello Veneziani prova invece a scrivere una parola definitiva sul fascismo: resta insuperata la religione della onestà pubblica professata dal fascismo, l’amore per la Patria, l’efficacia delle sue conquiste sociali, il consenso ed il prestigio internazionale. Coloro che negano questa verità sono falsi e bugiardi.
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