Giuseppe Scassellati Sforzolini: ma perché non mi tassate?

In Italia abbiamo 94mila yacht superiori ai dieci metri e solamente 75.689 contribuenti che dichiarano un reddito superiore a 200mila€. Uno di questi 75mila Signori d’altri tempi si dice stupito del fatto che il Governo non voglia tassare i patrimoni dal momento che la ricchezza privata posseduta dalle famiglie secondo i dati Istat è otto volte superiore al debito pubblico e quella finanziaria il doppio. E’ di tutta evidenza che continuando a tassare i redditi di chi già paga le tasse, s’induce ancor maggiormente all’evasione ed allora per abbattere il debito pubblico il cui pagamento degli interessi fagocita la gran parte delle risorse impedendo gl’investimenti dello Stato e gli stimoli fiscali alla crescita, non c’è altra via praticabile che quella di un imposta una tantum sui patrimoni al netto della prima casa chiaramente. In America quanto più si è ricchi tanto minore è la pressione impositiva arrivando al paradosso che i milionari pagano meno tasse dei propri dipendenti. Obama, vorrebbe invertire questa impostazione culturale per la quale si conta sulla ricchezza del privato quale incentivo per la maggiore crescita ma, è ostacolato dalla maggioranza del Congresso dove gli ultraconservatori impediscono di chiedere di più ai più ricchi in questo raccogliendo il consenso della società per ragioni storiche. In Italia dove è la Costituzione a prevedere la tassazione progressiva del contribuente in un sistema più equo di redistribuzione della ricchezza, la patrimoniale una tantum finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo di abbattimento del debito, sarebbe certamente accettata con migliore disposizione che non l’inasprimento generalizzato sui consumi e sul reddito che impoverisce la classe medie ma soprattutto chi vive di lavoro e ciò nonostante, il Governo preferisce salvare la rendita piuttosto che il reddito da lavoro provocando il ristagno della crescita se non il regresso come le stime più pessimistiche ipotizzano.

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