Gli avvoltoi della finanza si sono appostati, sicuri della morte dell’euro.

Tutto congiura contro l’euro e non solamente gli avvoltoi di Wall Street si dicono certi dell’implosione dell’euro zona anche se non riescono ancora a determinarne con precisione il termine ultimo, ma ben 200 economisti tedeschi ne hanno certificato il decesso firmando una lettera aperta ai cittadini tedeschi. Il romanticismo europeista della Merkel che predica rigore e buoni consigli inascoltati, avrebbero fatto dei tedeschi i più odiati in Europa secondo quest’articolo di Henkel, ex presidente degli industriali apparso sul Financial Time (traduzione), nonostante la Germania si sia accollata il compito di finanziare coi loro euro i debiti dei paesi spendaccioni del sud. La stagnazione politica del processo d’integrazione avrebbe indotto gli avvoltoi della finanza globale ad appostarsi dapprima sull’area economica centrale del vecchio continente infierendo nelle carni più fragili degli Stati maggiormente esposti, per poi cominciare ad uscire anche da questa perché la concetrazione della domanda restituisce rendimenti addirittura negati. Gli Stati emergenti del terzo mondo sembrano essere diventati la nuova frontiera dei capitali per gli avvoltoi della finanza ben felici di cogliere le opportunità nel mentre si resta a guardare la fine ritenuta inevitabile dell’eurozona dalla quale gemmeranno una moneta forte ed altre divise perifiche svalutate. Non casuali dunque le parole pronunciate dal cancelliere Merkel sulle “fatiche di Ercole” che attendono l’Europa unica via per arrestare il declino della moneta unica. Saranno pronti i popoli? Saremo pronti ad accettare il rigore del buon governo? Saremo pronti per qualche decennio ad accettare l’intrusione tedesca nel nostro portafogli? O ci uniamo, o salta il banco. L’ha spiegato la maestra alla lavagna dello spread.

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