Mentre giurava, il Governo Letta già sentiva i “primi colpi“ provenienti dalla piazza, quasi un presagio delle imboscate parlamentari che si annunciano numerose tra le fila dei componenti la strana maggioranza che si è ritrovata unita suo malgrado contro l’avventore d’osterie. L’oracolo di palazzo segna un orizzonte per il governo Letta che non va oltre il prossimo anno e lo stesso Berlusconi ha assicurato i trombati del PDL dicendo loro: dura minga. Sei mesi non di più, servono a Silvio per mandarlo all’aria cogliendo a pretesto la mancata restituzione dell’IMU 2012. Letta lo sa ed ha predisposto una strategia preventiva come nella migliore tradizione democristiana: vertici settimanali dei capigruppo per tenere il necessario raccordo tra esecutivo e Parlamento, occasioni per definire l’agenda e portare correttivi ai provvedimenti indigesti ora all’una, ora all’altra parte politica. Alfano, D’alia, Delrio, Franceschini, Lupi, Mauro, Zanonato con lo stesso Letta fanno di questo esecutivo a pieno titolo un Governo DC aperto ai laici progressiti e di sinistra, visti i tempi. Sulle orme di Moro ed Andreotti rimesta nei serbatoi DC/PCI infatti e spera di reggere rimpannucciando vecchie cure per lenire la sofferenza sociale innescata da una crisi globale nella quale gli stati tradizionalmente forti vedono la ricchezza orientarsi verso i paesi emergenti, un tempo poveri del terzo mondo, nel più grande processo di redistribuzione che la storia economica ricordi e poco possono fare se non lavorare alla costruzione di uno Stato sovranazionale che al momento si mostra matrigna come la UE, ma che in potenza sarebbe capace di mantenerli uniti anche nel bisogno come del resto l’esperienza degli USA dimostra. Dopo ben due guerre drammatiche risolte senza dare esiti alcuno e soprattutto senza nulla insegnare ai popoli europei, non ci resta che sognarlo in pace dove si sa, non è meno duro realizzare e costruire. In Italia poi, alle linee rette si preferiscono le deviazioni e così, alle soluzioni emergenziali trasparenti che vanno bene in Germania come in Olanda, in Austria come in Svizzera noi preferimmo le deviazioni ed in una logica partigiana di fazioni c’inventammo la democrazia consociativa nella quale fuori dialettica, destra (DC) e sinistra (PCI-PSI), votavano insieme le Leggi di spesa che hanno garantito i diritti e dimenticato i doveri coi quali paghiamo ogni anno 80 Mld di interessi sul debito pubblico. Il governo Letta atteso come il nuovo “messia” quindi, è venuto a garantirci la vita eterna, promessa dalla DC.
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