Quando sei vittima di un infarto ed esigi che l’ambulanza arrivi presto perché ti trasporti in tempo in ospedale dove con l’urgenza del caso intervengono e t’impiantano un by pass che ti salva la vita, questo si chiama progresso e non lo puoi scindere dallo sviluppo continuo se ti preme di allungare il tempo della tua vita. Grillo mi divertiva ogni tanto, ma la sua NON è una proposta politica. E’ contro l’alta velocità, non vuole le fabbriche però vuole che tutti abbiano da vivere e stiano bene senza pagare tasse. Tutto questo è contraddittorio, non è possibile realizzarlo. Bello andare in bici nel verde, ma per costruire una bicicletta c’è bisogno di fondere l’acciaio e dunque abbiamo bisogno di costruire altiforni e centrali elettriche che ci forniscano energia, di realizzare sviluppo e dunque di governare tenendo conto delle compatibilità ed anche delle esigenze produttive. Così parlò Antonio Pennacchi ad un giorno da pecora (ascolta dal 34′). Numerose altre sarebbero le osservazione da formulare e le contraddizioni da cogliere su di un ipotetico scenario che vedrebbe Grillo uscire vittorioso dalle urne col “100% dei consensi” e ad un Governo monocolore del M5S. Fra queste, certamente rilevanti sono le modifiche Costituzionali che hanno in programma di apportare nel senso di un’esaltazione ulteriore dell’assemblearismo con un conseguente indebolimento delle già risibili prerogative presidenziali come se i problemi per l’Italia in questi ultimi vent’anni non fossero stati determinati dalle eccessive lungaggini e mediazioni partitiche, dai conflitti d’interesse delle opposte fazioni bensì, dagli interventi attivi spesso risolutivi della Presidenza della Repubblica. Cioè, mentre tutti i paesi occidentali si sono dati un’architettura Costituzionale semplificata con un sistema parlamentare dalle competenze diversificate per meglio rispondere alle esigenze repentine del mondo globalizzato, Grillo propone uno schema nato vecchio che sterilizzerebbe maggiormente l’azione della politica e nel tentativo vano di contemperare le esigenze di tutte le parti finirebbe per cadere nella paralisi. Ciò detto, un congruo numero di deputati del M5S garantirebbe un’opposizione parlamentare importatissima una sorta di cane da guarda della legalità, della trasparenza che bilancerebbe positivamente i guasti della partitocrazia corrotta.
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