L’Agenzia del Territorio, è patrimonio di tutta la collettività e l’integrità dei comportamenti espressi dai dipendenti è strumentale a confermarne il ruolo. Accidenti cari amici di Blogaccio. Capirete che a leggere il codice etico che si è data l’Agenzia del Territorio retta nientemeno che da un Alemanno, NON il sindaco di Roma, ma da cotanta sorella Gabriella Alemanno uno pensa che i nostri soldi spesi in tasse per il “catasto” vadano impiegati bene, con sobrietà e rigore da tipico dirigente di scuola “nazionale”, conservatrice, attento al centesimo che con onore si guadagna il suo modesto stipendio da 305.796,77€ annuo. Ci sentiamo rassicurati anche perché leggiamo ancora che il codice etico dell’Agenzia “ intende stabilire un preciso “Patto di responsabilità e competenze” tra il personale e l’Agenzia del Territorio al fine di integrare ed arricchire con particolari precetti valoriali la normativa già esistente, concernente le azioni comportamentali di coloro che prestano servizio nella Pubblica Amministrazione”. Finiamo per leggere però grazie a quei segugi del Fattoquotidiano che l’Alemanno in gonnella come un Minzolini qualunque, se ne va in giro con la carta di credito piena zippata delle nostre tasse a spendere e sciupare in cene, regali, viaggi e gite offerte ad amici, parenti e conoscenti. Ora noi ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio tecnico: gent.le Senatore, prof. Monti, visto che la menzionata è stata scelta da un dissoluto Governo politico per meriti politici e considerato che Lei ha chiesto sacrifici per tutti anche ai poveri stipendiati a 1000€ mensili, NON sarebbe il caso di mandarLa a casa l’Alemanno in gonnella prima che poco sobriamente si rimangi un altro Milione e mezzo di nostre sudatissime tasse l’anno prossimo? Perché comincia ad affiorarci il sospetto che l’Alemanno in gonnella oltre ai meriti politici, se continua a sedere sulla poltrona del catasto possa acquisire anche meriti tecnici ed a rimetterci saremmo sempre e comunque noi, poveri idioti pagatori. Ci verrebbe ancora di suggerirLe caro Senatore Presidente, di decretare il divieto di emissione di carte di credito riservate a dipendenti che già godono di un gran bel trattamento economico in fondo, con 300mila euro e rotti si può andare al ristorante tutte le sere a proprie spese senza il generoso regalo dell’azienda Italia.
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