Le maggioranze non sempre decidono per il giusto anzi, molto spesso la cronaca c’ha svelato che i motivi aggregativi del consenso intorno ad un candidato hanno una genesi non propriamente democratica. Non ci riferiamo solamente alla manipolazione dell’opinione pubblica esercitata con il controllo dei mezzi di comunicazione, ma in Italia non meno grave è l’orientamento indotto nell’elettorato dalle politiche clientelari ed asssitenziali non di rado con risvolti penali di ordine criminale, che hanno determinato elezioni tutt’altro che democratiche di soggetti come Cosentino tanto per fare un esempio, delle Minetti per motivi estemporanei od anche dei Papa, dei Milanesi, dei Lusi, dei Penati, dei Scilipoti e l’elenco potrebbe proseguire fino a comprendere la quasi totalità delle Camere e di molti Consigli Regionali. Sono i limiti della democrazia elettiva a suffragio universale che rischia di mantenere ai margini della rappresentanza persone autorevoli che con il loro lavoro, con la loro scienza, la loro cultura finiscono per interpretare in maniera veramente autentica il meglio di un popolo. L’istituto Costituzionale dei Senatori a Vita NON è una prerogativa feudale come scrive Grillo ma l’appello che un popolo civile ed avanzato fa ai suoi figli migliori perché siano coinvolti nelle decisioni che riguardano l’avvenire di tutti. E devono conservare il diritto di voto non è pensabile proprio per le doti riconosciute universalmente ai soggetti selezionati dalla massima Istituzione anziché dal cangiante e contingente giudizio popolare, di chiamarli a fare salotto in Senato. La stampa che sottolinea nei suoi bollettini presunte maggioranze politiche deboli per l’apporto dei Senatori a Vita, cede al populismo peggiore e più retrivo.
Altro discorso sono i criteri di selezione dei Senatori a Vita che Costituzione alla mano NON sono discrezionali, ma lo sono diventati negli ultimi decenni che hanno visto elevare a rango di nobiltà repubblicana politici che nulla hanno fatto nelle loro vite mediocri se non contribuire a portare la Nostra Nazione al disastro immorale nel quale versa. Se c’è un problema di rappresentanza dei Senatori a Vita riguarda alcuni di essi che indegnamente sono stati chiamati per salvare i loro destini NON quelli della Patria. Si potrebbe infatti pensare di approntare una modifica Costituzionale che escludesse la categoria dei politici dalle nomine Presidenziali dei Senatori a Vita.
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