Il dogma del deficit al 3% noi l’abbiamo già ampiamente superato, ma NON possiamo dichiararlo ufficialmente alla UE pena l’invalidazione della procedura che ci ha visti uscire dall’infrazione per deficit eccessivo con il consequenziale allentamento del patto di stabilità. Lo confesseremo ad inizio gennaio all’Europa imputando all’aggravamento della crisi economica le previsioni sballate di un PIL stimato in decrescita ottimistica mentre come confermano anche fonti non sospette, il calo della crescita si assesterà intorno al 1,9% portando il rapporto debito/PIL intorno all’1,9% dati che se dovessero trovare conferma nel secondo semestre, lo sforamento del muro posto da Mastricht sarebbe già nei fatti. Altro che IMU ed IVA, tutte balle. Per sopprimere la prima ed evitare l’incremento della seconda bisognerà reperire sull’unghia 9 Mld, impensabile senza un dimagrimento reale ed effettivo della spesa.
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