Populista, qualunquista, fascista, Grillo spaventa i politicanti di professione che temeno di alienarsi per sempre una gran fetta di elettorato che avevano astutamente saputo attrarre dopo tangentopoli polarizzando gli schieramenti. Una politica incapace di autoriformarsi a cui non interessa servire gli interessi dei cittadini ma che si dimena per conservare le proprie rendite, sente di essere lontana dall’uomo della strada, sincero, spontaneo, laborioso, onesto che in Grillo trova il suo ventriloquo e corre ai ripari demonizzandolo. Il populismo cui si richiama Grillo viene dal basso ed interpreta il desiderio della gente di riappropriarsi delle leve del potere e non senza ingenuità, risollevare le sorti dell’etica nelle cose della vita pubblica. Interesante intervista del prof. Marco Tarchi politologo, tra i più attenti studiosi dei movimenti ‘antipolitici’ del secolo scorso
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