Immigrati e disoccupati, con sufficienza il PD scioglie il partito della nazione

lutto nazionaleAndrea Orlando, ministro della Giustizia da sempre contrario riflette sul progetto renziano di partito della nazione, un’idea addirittura pericolosa a suo avviso. Abbiamo sopravvalutato il risultato delle europee, ora dopo aver registrato alle regionali la gravità del fenomeno astensionismo con la metà degli aventi diritto al voto che non si riconosce nei processi democratici, bisogna ricostruire il PD prevede Orlando. Ai troppi disoccupati, si è aggiunta la sufficienza con la quale abbiamo approcciato il problema dell’immigrazione ed una larga fetta della società che si è sentita esclusa, messa ai margini, privata della rete di protezione dello Stato sociale ha votato per le liste populiste. Il partito leggero non funziona, non bastano un carisma forte e lo sfondamento a centro, bisogna ricostruire l’organizzazione sul territorio ed i luoghi di mediazione, rimprovera Orlando. Per non perdere voti ad esempio, sarebbe stato importante spiegare agli insegnanti ed ai genitori nelle sedi locali, il buono della “buona scuola”.  In campo economico conclude Orlando, occorre ribaltare le politiche della UE e riprendere il filo delle politiche industriali (con investimenti pubblici). A fare la voce grossa col giglio magico sono anche i delriani, i parlamentari della filiera di Graziano Del Rio che si riuniranno in gran segreto prima dell’ufficio di direzione di lunedì prossimo che promette di fare il repulisti delle facce improbabili che non vanno. Si annuncia un terremoto, il capo ha in mente di smontare il partito, i nuovi dirigenti saranno cercati tra gli amministratori locali e non nelle stanze del nazareno o tra i corridoi di Montecitorio. Resta però ancora una perplessità: ad occuparsi di tutto questo sarà sempre il solito fidato Lotti, dunque non tutti i petali del giglio appassiranno…

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