Jim Messina ha fatto cilecca con la Boschi

Boschi-Jim MessinaL’America è terra di libertà. L’America è terra di libero mercato. In America si vende di tutto, pur di appagare i desideri gli americani danno un prezzo ad ogni cosa, anche alle chiacchiere e funziona. Eleggono Presidenti vendendo chiacchiere; fieri esportano democrazia a chiacchiere e distintivo per dirla con De Niro e partono per la guerra. La cosa non poteva non interessare il ganassa che difatti di tante chiacchiere ha bisogno per vincere il prossimo referendum sulle riforme costituzionali: ha tutti contro e dalla sua è riuscito a schierare solamente Verdini a centrocampo e la Boschi di punta. Di tutta evidenza il bisogno di prendere un ottimo allenatore (coach), capace di tirare fuori il meglio da una squadra di brocchi e così, a prezzo di svendita di 100 mila dollari è riuscito ad ingaggiare il miglior chiacchierone sul mercato Jim Messina, con alle spalle due recenti campagne di comunicazione: Obama al secondo mandato e quella per David Cameron. Effettivamente, dev’essere bravo per aver fatto vincere due tipi così. Non sempre però quello che va in America poi tira anche in Italia. Siamo infatti ancora una nazione tutto sommato omogenea dalla storia lunga e complessa nonostante le terapie d’urto globalizzanti alle quali è stata sottoposta da oramai venti anni e passa. Alle cure dello sventurato Jim è stata affidata la Boschi, un caso veramente difficile da risolvere: la più bella del governo icona della più brutta delle Costituzioni che si potesse immaginare. Sarà anche stata l’emozione, ma l’espertone della comunicazione (spin doctor), la prima volta che è venuto alle prese con Mariaele ha fatto cilecca: si racconta che sia stato Jim Messina a suggerire alla Boschi di primo acchito di associare i conservatori della Costituzione contrari alle riforme a Casa Pound, formazione politica che si richiama ai valori della Nazione ed all’esperienza del fascismo. Quanto di meglio per misurare l’importanza della storia negli orientamenti di un popolo che si accinge ad esprimere nelle urne le modalità di proseguimento del proprio cammino. Con l’abilità tipica dell’americano a Roma, Jim Messina ha regalato le prime pagine dei giornali e l’apertura dei TG delle venti a un movimento giovane tenuto ai margini della politica, molto presente sui territori, ma sostanzialmente ignorato dai grandi mass-media che gli preferiscono i più rumorosi e pittoreschi centri sociali. Propaganda gratuita che Casa Pound non avrebbe mai potuto finanziare.

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