Il miniBot non è una moneta parallela vietata dai Trattati. Tecnicamente si tratta di “credito” cartolarizzato non di maggiore debito precisa Claudio Borghi, tra gli economisti che hanno aiutato Salvini e Di Maio a trovare le coperture ai tagli ed alle maggiori spese concordate nel contratto di Governo. Stampato dalle tipografie della Lotteria nazionale, il miniBot sarà un semplice strumento per gli scambi commerciali sul modello dei “buoni-pasto”: titoli garantiti da una società, esigibili dagli esercenti per convenzione volontaria. Analogamente ai “buoni-mensa”, i miniBot saranno titoli di piccolo taglio garantiti dallo Stato che certificheranno i debiti delle Pubbliche Amministrazioni già in essere, quindi non saranno titoli di altro debito da sommare alla montagna di debito che grava sulle finanze pubbliche Qualcosa che ricorda da vicino il fenomeno dei miniassegni che si sviluppò negli anni ’70 od anche quello spontaneo dei gettoni telefonici coniati dalla Società Italiana pubblica della telefonia (SIP), del valore equivalente al costo di una telefonata urbana (£ 200), utilizzati per consuetudine nelle piccole transazioni tra persone come strumento monetario spicciolo. Nei piani del Governo verdeoro, i miniBot saranno titoli al portatore con i quali lo Stato salderà i suoi debiti coi privati e con le imprese che li accetteranno. Non sarà dunque, ribadisce Borghi, una moneta di scambio obbligatoria, ma potranno avere corso tra privati e società per scambiare ed acquistare beni e servizi. Orbene, nonostante le puntualizzazioni, con un editoriale spacciato per analisi economica apparsa sul Financial Times e di cui siamo in grado di proporvi il testo integrale in inglese e la traduzione purtroppo solamente in modalità automatica, la cupola di Bruxelles si è messa in allarme ed ha fatto sapere che la Germania è molto risentita della proposta, teme di essere raggirata da questo nuovo strumento di pagamenti paralleli all’euro che permette di scongelare i capitali detenuti dalle aziende e dai privati presso le Pubbliche Amministrazioni e dunque presso lo Stato, agevolando gli scambi e rischiando di far esplodere il PIL. Nel qual caso la Germania, nostra diretta concorrente nelle esportazioni, verrebbe minacciata da una nostra eventuale ripresa economica su larga scala. L’idea dei miniBot non sarebbe nemmeno nuova secondo il Foglio della finanza globale, anche la Grecia di Varoufakīs provò a metterla in atto e la storia finì come è noto a tutti: l’isolamento ed il blocco dei trasferimenti di liquidità dalla BCE alle banche greche. L’avvertimento della “cupola bruxellese” non poteva quindi essere più chiaro al nuovo Governo verdeoro: dalla soggezione monetaria non si esce, pena l’allontamento dal sistema ed il consegunete strangolamento della economia. Alcuna soluzione è ammessa, ne va della sicurezza franco-tedesca.
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