La nuova semantica liberale del PD

I corazzieri dell’intellighentia si muovono per spiegarci la nuova semantica liberale, una vera e propria rivoluzione della parola messa in atto da quelli che sono passati dal sovversivismo sociale alla egemonia culturale senza farsi poi tanti scrupoli e che ora pretendono di arrivare a coniare un nuovo lessico istituzionale pur di restaurare quel potere partitocratico che grazie alle spinte liberali degli ultimi decenni si è potuti riuscire a mettere a nudo. Secondo gli irriducibili della partitocrazia compromissoria, per dirsi liberali oggi bisogna non pubblicare le intercettazioni, bisogna non pubblicare i verbali d’interrogatori, non bisogna indagare per la verità, ma fermarsi di fronte ad ogni potere costituito anche e soprattutto evidentemente, quando gli indizi inducono a pensare che sia corrotto. E’ uno strano modo a nostro avviso per dirsi liberali questo della nuova sinistra che giustamente molti definiscono conservatrice: pretende di silenziare per salvaguardare il buon nome e non indebolire le Istituzioni ed in ragione di questa nuova e fin qui inesplorata semantica chiede di lasciare libero il potere di perpretare ogni sorta di abuso indisturbato e senza controllo…

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