La perseveranza dei profeti rivoluzionari che l’Islam s’incarica di smentire

KomeiniTutte le volte che leggiamo delle primavere arabe ci vengono in mente le folle oceaniche che accolsero Komeini a Teheran dopo la cacciata dello Scià Reza Ciro Palavi. Quelli che recano i capelli bianchi ricordano le vesti stracciate dei profeti rivoluzionari i soli che con occhi incantati riuscivano a vedere nei sommovimenti delle masse islamiche la rivoluzione proletaria che avrebbe emancipato gli oppressi. Come è finita in Iran è noto ai più, ma i tanti, troppi eredi di allora ancora non si arrendono all’evideneza e si ostinano ad immaginare i popoli tutti uguali accomunati dal desiderio di vivere in fratellanza dopo aver raggiunto libertà ed emancipazione economica. Anche stavolta come allora è lo stesso Islam ad incaricasi in Egitto come in Tunisia, di smentire questi sciocchi profeti rivoluzionari che perseverano nella loro ignoranza e sperano, e scrivono, e si battono, e si dimenano in ogni modo pur di continuare a credere e convincerci negando l’evidenza, che nell’identità profonda di quelle masse, si possa anche solo immaginare di trovare qualcosa che lontamente somigli a libertà, progresso, sviluppo, pace, fratellanza per i popoli della terra che non guardano a La Mecca.

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