La tecnologia mette al riparo i governi dalle sommosse dei poveri

disuguaglianzaCi sembra che possa avere un fondamento la tesi di Will Wilkinson ricercatore del Cato Institute, secondo la quale pur allargandosi le forbici delle diseguaglianze tra ricchi e poveri, i governi degli Stati sono messi a riparo da sommesse perché il progresso tecnologico ha inciso fortemente sull’efficienza, sulla qualità e soprattutto sui prezzi dei beni di consumo, contribuendo a ridurre notevolmente la percezione delle differenze sociali. In altre parole, i lavoratori, pur vedendo i loro redditi compressi sempre più, non percepiscono fino in fondo le differenze degli stili di vita nel confronto con chi ha di più, perché lo sviluppo tecnologico permette anche a chi ha minore potere d’acquisto, di procacciarsi beni di consumo efficienti a prezzi accessibili e quindi la possibilità di poter condurre un tenore di vita che pur nelle diseguaglianze, garantisce comunque una qualità di vita tale che di per sé disinnesca ogni tensione sociale. In altre epoche della storia, simili differenze hanno invece dato corso alle rivoluzioni. Per concludere, si potrebbe sintetizzare che i governi non danno più brioche al popolo che chiede pane, ma frigoriferi, lavastoviglie, tablet e telefonini a buon mercato…

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