Landini, l’uomo solo al comando della coalizione che non c’è

vignetta-header-sfondo-landini il renzistenzaIl lavoro non è più rappresentato dalla politica, concordavano su un punto le voci di piazza del Popolo. Per il resto sono tante le incertezze registrate sugli sbocchi che dovrà prendere l’idea lanciata da Landini, uomo solo al comando della coalizione sociale anti Renzi che ancora non c’è. 20 giovani di numero si contavano tra i venticinquemila in totale convenuti ieri a Roma. Gli operai di Pomigliano hanno disertato e sono rimasti al lavoro in fabbrica preferendo coalizzarsi a Marchionne in tutta evidenza. Landini sta snaturando il ruolo del sindacato, non dovesse spuntarla nella scalata a Cgil, dirotterà il consenso (minoritario) di cui dispone verso la politica, osserva Marco Ferreri già dirigente di Rifondazione comunista. Renzi non si dice preoccupato, a sinistra del PD si moltiplicano le sigle, ma i voti restano sempre quelli che furono di Rifondazione. Quando la sinistra va al governo, si scontra con la realtà e per reazione gli irriducibili fondano un partito. Arriva Fassina, tra piazza e realtà: la coalizione sociale di Landini prova a dare risposte alle domande che il PD non si pone più. Noi siamo la minoranza, da prendere sul serio fossi in Renzi. Sull’italicum ad esempio, non c’è offerta di posti che tenga, abbiamo preso una posizione diversa e credo che la manterremo.

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