L’Arcivescovo di Erbil implora una crociata contro l’Isis

mons_Bashar_WardaNon bastano le preghiere e le esortazioni del Papa al dialogo interreligioso, l’Arcivescovo di Erbil implora i governi occidentali affinché schierino truppe sul terreno per battere la furia assassina dell’Isis e restituire alla famiglie Cristiane di Mosul e della piana di Ninive fuggite alle persecuzioni ed abbandonate senza più mezzi di sostentamento, la possibilità di ritornare a casa. Nelle parole di Monsignor Warda, si possono cogliere tutte le differenze tra una Fede professata battendosi il petto in attesa di rincasare per il pranzo della domenica sicuri ed al riparo Benedetti dal Signore; ed una Fede vissuta sul Calvario della vita reale tra mille pericoli di raggiungere anzitempo il Regno dei Cieli sospinti da Satana persecutore affamato di sangue e di vendetta senza motivi e ragioni plausibili. Nelle parole di Monsignor Warda si delineano anche tutti i limiti di una predicazione delle Chiese occidentali che fa del Cristiano una vittima sacrificale predestinata, resa impotente e privata di ogni istinto finanche quello ultimo di conservazione sull’altare della vita terrena che lo vede necessariamente soccombere in attesa della Grazia di Dio quale ricompensa per una morte ingiusta. Come se Gesù Cristo non fosse venuto sulla terra tra gli uomini per redimere gli umili, ma per infondere forza e coraggio ai primi ed ai forti perché senza temere si sbarazzino degli ultimi e dei deboli.

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