Leggi Ingroia e voti la Rivoluzione di Ferrero, Diliberto, Bonelli…

Si legge Ingroia ma è la solita Rivoluzione di Ferrero, Diliberto, Bonelli ed i ben noti compagni dell’ottobre rosso che sperano di raggiungere l’agognata pensione sprofondando comodamente tra gli scranni di Montecitorio e le poltrone di Vespa in TV, altrove non saprebbero come andare. I sondaggi li hanno così tanto rivitalizzati al punto che spavaldi chiudono ogni intervista dando appuntamento a tutti in Parlamento. Hanno assunto nelle rilevazioni delle intenzioni di voto una fede tale da eguagliare quella nelle magnifiche sorti progressive del proletariato tanto che sul tema, si dice che anche il Cavaliere abbia da imparare. L’entusiasmo è alle stelle manco fosse la prima rivoluzione della loro vita e se qualcuno gli fa notare che sono arcinoti in Transatlantico ribattono sicuri che stavolta la rivoluzione è civile e non di popolo e si farà a febbraio, non più in ottobre perché porta sfiga. Col loro arrivo in Parlamento si ripromettono di rivolgere la società come non sono riusciti nei trentanni precedenti vissuti “pericolosamente da rivoluzionari” della politica perché stavolta è quella buona, hanno in pugno il PD e potranno ricattarlo come e quando vorranno a colpi di fiducia. L’assalto al Palazzo d’Inverno è cominciato, se i sondaggi non l’ingannano, i commissari d’Ingroia sono già pronti agli espropri proletari dei patrimoni e dei mezzi di produzione…