Liberi tutti ma non i giornalisti

C’ha rotto il Paniz con le sue arringhe ipergarantiste, è riuscito a far votare al Parlamento un’interpretazione ridicola sulla presunta nipote di Mubarak, con quel cranio da puffy è finito per risultare simpatico finanche agli avversari perché sempre schierato in difesa di quanti sono additati ed in difficoltà ma ai giornalisti Paniz NON ha riservato alcuna pietà: in galera se fanno il loro dovere pubblicando notizie rilevanti captate al telefono. Non bastava, al Paniz nel ddl intercettazioni s’è aggiunta una norma che lascia intendere come il disegno generale sia quello di chiudere in una cassa armonica di silenzio le notizie che possano nuocere alla credibilità sociale e morale dei potenti. Tutto questo disastro muove da un problema impellente non certo per la nazione quanto per colui che ne detiene la guida. Approvata definitivamente questa legge noi semplici italiani, non trarremo alcun vantaggio anzi, ci ritroveremo più ignoranti circa la percezione di quanto accade nel paese e soprattutto, saremo costretti a rimuovere dalle nostre analisi ed osservazioni di commento quegli angoli e quei spigoli che costringono spesso i potenti a cambiare strada per rimettersi su quella dritta, impedendo di fatto l’esercizio di quel controllo sociale sulle classi dominanti che la rete coi blogger ha saputo efficacemente imporre.

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