liste sporche? Lo prevede la legge

Il Procuratore Lepore sui Candidati Camorristi: NON Possiamo intervenire la Legge lo vieta, devono essere i partiti a vigilare sulle liste in realtà, ciò che il procuratore non può dire è che sono le stesse organizzazioni politiche che non possono fare a meno delle contiguità con gli ambienti malavitosi in modo particolare nelle realtà dove queste esercitano un controllo stringente sul territorio e sulle attività economiche formando gli orientamenti della opinione elettorale che viene ad essere la risultante degl’interessi aggregati intorno alle commesse ed ag’incarichi pubblici. Ci domandiamo da anni oramai perché le libertà associative e d’opinione debbano coincidere necessariamente con la pretesa di rendere candidabili alle funzioni pubbliche coloro che hanno inchieste in corso od addirittura condanne. Ci sembra un garantismo un pò sospetto insostenibile per la collettività civile. Agl’ipergarantisti che obiettano circa l’uso dello strumento giudiziario per eliminare l’avversario politico sentiamo in piena coscienza di ribattare che almeno in presenza di condanna, il diritto all’elettorato passivo debba essere sospeso perché è nell’interesse pubblico superiore accertarsi sulle qualità morali di un soggetto che si propone di prendere in gestione il patrimonio di una comunità analogamente a quanto avviene con l’accesso al pubblico impiego interdetto in caso di condanna o sospeso nell’eventualità di carichi pendenti. Temiamo però di dover attendere ancora molto prima di arrivare ad ottenere quelle modifiche che il Procuratore auspica; le forze politiche, a corto di argomenti e risultati, non sono ancora in grado di formare per libero convincimento il proprio consenso e continuano ad aver bisogno soprattutto nelle realtà meridionali dei capibastone, dei collettori di pacchetti elettorali le cui uniche rivendicazioni sono un assistenzialismo parassitario che sopravvive anche se un pò malconcio.