Mai democratica, la Cina fasciocomunista raddoppierà PIL e reddito

Si è concluso il XVIII congresso del partito comunista cinese, Xi Jinping sarà il nuovo segretario generale per i prossimi dieci anni. Il predecessore Hu Jintao, tra autoritarismo e repressione, ha guidato una Cina che ha esteso a tutti l’assistenza sanitaria ed è stata capace di raggiungere tassi di crescita a doppia cifra e che si propone di raddoppiare PIL e reddito pro capite entro il 2023 con l’obiettivo di diventare la prima potenza economica mondiale. Combattere la corruzione è un’altra delle priorità che si è data per non far implodere il sistema politico e lo Stato, ma NON diverremo mai servi della democrazia, ha assicurato HU Jintao. La democrazia porta al disordine, non copieremo mai il modello occidentale che si è già dimostrato fallimentare quando applicato in Russia, in Africa ed in America Latina. La Cina proseguirà la sua corsa modernizzatrice fissa in un fasciocomunismo di sistema con il quale si avvia a colonizzare le economie delle potenze liberaldemocratiche rafforzando il Yuan, moneta destinata inesorabilmente a sostituire il dollaro come moneta di riserva e ad esercitare un’influenza milatare crescente nel sud est asiatico con ingenti investimenti nell’industria militare.

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