Martedì, 26 febbraio Napolitano vola alla Cancelleria di Berlino per le consultazioni sul nuovo Governo

Napolitano e MerkelPossiamo votare per chi ci pare, quello che non potremo più fare è la politica che ci pare. Siamo nell’Unione, ma soprattutto siamo nell’euro dunque: NON battiamo più moneta, NON possiamo più svalutare, NON possiamo imporre dazi sulle importazioni, NON possiamo più fissare i tassi d’interesse sul debito. Per queste ragioni, Napolitano rompendo la prassi consolidata, coi risultati delle urne in mano volerà in Germania per aprire le consultazioni di fatto presso la Cancelleria di Berlino. Chiunque vinca dovrà rispondere agli altri Stati-euro e sarà costretto volente o nolente, a concordare le politiche economiche che intenderà perseguire per la semplice ragione che in ogni Unione, le decisioni hanno inevitabili ripercussioni sui membri che ne fanno parte. Basterebbe d’altronde domandarsi perché non si è lasciata fallire la Grecia per comprendere le connessioni che intercorrono tra paesi di una stessa area economica: il fallimento avrebbe trascinato nella fossa anche Francia e Germania che non sarebbero rientrate dal credito concesso alla Grecia così poco generosamente. La fame dei greci paradossalmente tiene in vita la UE, segno che in pace è molto più semplice realizzare un accordo economico che mettere insieme sotto una stessa bandiera così tanti popoli. Ad oggi, desolati, non ci resta che sperare di trovare radici più profonde che quelle comuni Cristiane per realizzare gli Stati Uniti d’EUROPA.

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