Meno Stato meno corruzione, al diavolo l’etica tedesca

Troppa fatica fare come i tedeschi, il rigore costa e si sa, gli italiani sono brava gente, tengono ai rapporti ed alle relazioni umane, non cacciano mai nessuno dalla vita politica anzi, quanto più sono discoli e mariuoli tanto più facilmente li proteggono eleggendoli o nominandoli a cariche pubbliche. Ed allora, mentre nella Germania dall’economia sociale di mercato non puoi azzardare di farti sfiorare dal sospetto di essere corrotto che ti costrigono ad andare ramengo, in Italia i liberali de’ noi antri che cosa ti vanno a pensare? Via lo Stato, via ogni regola e Legge, quando non ci sarà più niente nel piatto da spartire allora NON avremo più corruzione. Pene esemplari, leggi severe sono un vecchio armamentario inefficace, per combattere la corruzione portiamo tutte le carte al mercato ciascun per sé e Dio per tutti. Non gli sfiora minimamente il pensiero che senza regole e senza Stato tra i piedi la metà degli imprenditori italiani finisce in braghe di tela ad ingrossare le fila della Caritas per un piatto di minestra che neanche lo Stato riuscirà più a comprargli e l’altra metà, non avrà più a chi vendere perché tra flessibilità e precarietà si lavorerà a stento per sopravvivere. Nessuno ricorda che nell’Italia Giolittiana, l’80% della popolazione era analfabeta e malnutrita con una mortalità infantile che raggiungeva punte del 50%. La corruzione poi c’era eccome in una certa Italia liberale, basta studiare lo scandalo della banca romana per scoprire che a rubare erano sempre gli stessi di oggi ma a tutti gli altri toccava la fame

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