Ricordate la rivoluzione liberale, il milione di nuovi posti di lavoro, i lacci e lacciuoli da tagliare e la libertà d’impresa insomma, la discesa in campo per riunire in un rassemblement i moderati e governare l’Italia, il paese che amo dove sono le mie radici? E’ finita come è finita tra nani, ballerine e lacché liberi di fare tutto quanto erano capaci di fare fino a svergognarsi e coprirsi di ridicolo. Ne arriva un’altro, promette di rivoluzionare i moderati e di sbarazzarsi di Alfano e del cerchio magico di Berlusconi: Gianpiero Samorì, non ha firmato ancora un contratto ma l’ha promesso questa sera in TV su LA7 alla trasmissione In Onda con Telese e Porro. Vuole salvare il capitalismo, ma la sua ricetta non è quella liberista del primo Berlusconi: 1000 miliardi per abbattere il debito pubblico e ridurre le tasse con la spesa per interessi così risparmiata. Basta sottrarre risorse ai fattori della produzione: imprese e lavoratori non possono più sopportare imposizione, a rilanciare la crescita deve pensare lo Stato. E dove si prendono tutti questi soldi? La soluzione proposta è da choc, da non credere, di sicuro successo: rimessa dalla riserva aurea della Banca D’Italia di 250 Mld, espropriazione delle Fondazioni Bancarie ed udite, udite, una roba per la quale a B. salteranno i capelli posticci: una patrimoniale del 5% su tutti i patrimoni eccedenti i 10ml di euro che il nostro eroe assicura essere numerosissimi a cominciare da quelli che hanno speculato nell’edilizia tra gli anni ’50 e ’60. Una operazione necessaria ha sostenuto, se vogliamo salvare il capitalismo che non è perfetto ma ch’è stato il solo sistema capace di garantire democrazia e sviluppo. Dobbiamo evitare di finire come nella Francia del 1789 o come la Russia del ’17 comprimendo sempre più i redditi dei meno abbienti. Bisognerà fare presto e tutto insieme: abbattere il debito monstre e contestualmente coi risparmi della minor spesa rilanciare lo sviluppo. Bello, tutto giusto, se non avessimo già visto il film e non conoscessimo già il finale. E’ ricco ed è amico di Dell’Utri di cui è stato segretario dei Circoli del Buon governo, il biglietto da visita dunque è eloquente…Qualche novità però va sottolineata, il fideismo liberista regredisce in favore dello Stato interventista in Samorì e si rileva anche una certa concezione etica del sistema, chi fosse interessato può seguire il videomessaggio dai toni meno esagitati rispetto a quelli che conosciamo.
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